Cinghiali: raddoppiano gli abbattimenti, ma anche i danni

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Negli ultimi anni – escludendo il 2020, con il lockdown e le altre regole stringenti a causa della pandemia – nelle Marche si è registrato un raddoppio dei danni provocati alle colture dai cinghiali. “Eppure – evidenzia il presidente regionale di Federcaccia, Paolo Antognoni – i cacciatori hanno fatto la loro parte, anche con un contributo maggiore, dato che gli abbattimenti sono praticamente raddoppiati. E il 90% degli abbattimenti – spiega – sono avvenuti in braccata, con un apporto modesto della selezione e del controllo”.

In attesa del Piano straordinario al quale il commissario nazionale alla Peste suina africana potrà lavorare, di concerto con le Regioni, sulla base dei poteri che gli affida la nuova normativa, anche le Marche, dove fortunatamente la Psa non è arrivata, si trovano a fare i conti con il problema della presenza sempre più massiccia di cinghiali. Con l’argine principale che, finora, è stato rappresentato dalla tradizionale attività venatoria.

Eppure, i numeri dicono che questo non basta, con le attuali regole. Molti dei circa 19mila cacciatori marchigiani praticano anche la caccia al cinghiali. Come è abitudine in questa terra che vanta una consolidata tradizione venatoria, dove i cacciatori praticano diversi tipi di caccia, dalla migratoria, alla stanziale, alla braccata. Cacciatori il cui numero, come avviene in tutta Italia, risulta complessivamente in calo. “Anche se – evidenzia Antognoni – si stanno avvicinando al mondo venatorio diversi giovani. E le donne, con le quali abbiamo costituito il gruppo delle Federcacciatrici”.

Anche attraverso il tavolo di lavoro istituzionale per limitare i rischi della diffusione della Psa, è emersa l’importanza di ridurre la presenza dei cinghiali. Dando sistematicità alla filiera delle carni di cinghiale. “Su questo versante – spiega il presidente della Federcaccia regionale – è stato creato un primo centro di raccolta a Caccamo. Al quale ne dovrebbe seguire ora un altro. E’ una cultura – conclude Antognoni – da sviluppare”.

 

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