Sauro Pellerucci: “Diamo fiducia agli altri, aspettandoci sempre qualcosa in più mai di meno”

Sauro Pellerucci

Sauro Pellerucci

«Agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona, sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine, mai solo come mezzo». Una massima di Immanuel Kant mai più attuale di oggi, che ci esorta a considerare l’uomo non come un mezzo ma come un fine.

Ma a quanti nella realtà capita di trattare sé stessi e gli altri come fini e mai come mezzi? “Nella società odierna, guardando alle azioni altrui, si tende a stare più attenti ai mezzi che ai fini, nella convinzione che noi stessi siamo a priori moralmente migliori dell’altro. È tempo invece di valutare gli effetti delle azioni delle persone, guardando a ciò che di buono hanno prodotto per sé stesse e per gli altri”. Una riflessione a difesa di una “politica dei fini”, che l’imprenditore umbro Sauro Pellerucci ha approfondito nel corso del programma radiofonico “Un giorno speciale”, a cura di Francesco Vergovich.

“Oggi, nelle relazioni umane, c’è un problema all’origine perché tendenzialmente si è portati a pensare di essere sempre ‘più per bene’ dell’altro. Questo produce però un effetto dannoso perché l’altro si sente autorizzato a non impegnarsi. Dobbiamo invece aspettarci sempre qualcosa in più dall’altro, mai di meno, riconoscendoci vicendevolmente come persone per bene. Dare fiducia agli altri, non è solo una questione etica ma una vera e propria convenienza civile”, ha aggiunto Pellerucci.

Vivere da persone per bene e con persone per bene permette alla società di crescere e produrre di più. È per questo che, rispondendo ad una domanda di Vergovich sullo smart working, Pellerucci ha dichiarato che seppur questa rappresenti talvolta un’esigenza da rispettare, soprattutto se produce dei risultati proficui, lo stare insieme si rivela sempre più fruttuoso: “Il lavoro in presenza ha un valore aggiunto perché stimolando il confronto, la condivisione e il senso di appartenenza, favorisce un maggiore sviluppo di idee”, ha proseguito l’imprenditore.

Presidente e Founder di Pagine Sì! Digital Human Company, Pellerucci dal lontano 1996, contando sulla professionalità di centinaia di consulenti esperti e di reparti tecnici e creativi, si impegna a valorizzare il merito di PMI, PA e liberi professionisti, offrendo soluzioni digitali che sviluppino la loro identità e reputazione sul web. Una reputazione che secondo l’imprenditore della digital company 100% fattore umano, rappresenta “la parte centrale della nostra personalità che ci conferisce credibilità” e per questo va difesa, custodita e raccontata.

Il buon imprenditore è per Pellerucci “una persona che genera futuro per sé e per tutti gli stakeholder di riferimento. Ognuno lo fa a proprio modo, ciò che conta però è che si agisca sempre da persone per bene, perché non solo questo è il valore più alto che ognuno di noi deve preservare, ma anche il più vantaggioso per la costituzione di una società sempre più sostenibile”.

Essere una persona per bene, insomma, sembra suggerire il Presidente di Pagine Sì!, non è solo un dovere, ma può anche essere un affare.

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