Imprenditrice di successo, autrice di numerosi bestseller, inventrice di un metodo che porta il suo nome, ad 80 anni Albina Gabellini decide di rimettersi in gioco tramite il Club Oltrequota. Perché ha deciso di iniziare questa nuova avventura?
Le ragioni sono tante. La prima è lasciare una certa eredità a quelli che vengono dopo, facendo affidamento sui miei 60 anni di esperienza in Italia, Francia e resto del mondo. Esperienza qualificante, perché ho lavorato tantissimi anni con gli Stati Uniti – nelle multinazionali in cui sono stata dipendente – con i paesi africani e riuscendo a creare ben 15 piccole aziende.
La seconda è che continuo a ricevere offerte dai miei colleghi americani che vogliono acquistare il metodo e i modelli sottostanti, basati sulle mie ricerche sulla resilienza e sui 18 percorsi sensoriali. Da una parte sono contenta perché è un segno della validità del mio lavoro, io però vorrei lasciare la connotazione tipicamente italiana come valore aggiunto nel campo degli asset intangibili.
Che cosa è il Club Oltrequota? Quali sono i suoi scopi?
Il club è un’associazione di professionisti con almeno 30 anni di esperienza ciascuno, nei campi più importanti che contraddistinguono la gestione di un’impresa.
Nasce per aiutare le PMI a sviluppare i propri talenti imprenditoriali, accrescendo la prosperità dell’azienda. Aiutiamo gli imprenditori a migliorarsi attraverso il nostro metodo, potenziandone i loro talenti ed intervenendo sulle loro aree più deboli.
Un altro scopo del club è quello di trovare una soluzione all’annoso problema italiano dei NEET – i ragazzi che non studiano e non lavorano – attraverso una qualificazione che parta dal coaching dei talenti, molto spesso sconosciuti a loro stessi. È un problema enorme che coinvolge poco meno di 3 milioni di ragazzi, il che significa, considerando 2 genitori e 4 nonni, che coinvolge circa 10 milioni di cittadini italiani che soffrono in silenzio per questo problema.
Lei – da sempre – lavora accanto agli imprenditori, per farli crescere attraverso il coaching o per farli nascere attraverso il microcredito nelle aree più svantaggiate del mondo: sono due facce della stessa medaglia?
In un certo senso sì, perché ad entrambe le situazioni ho applicato il mio modello di crescita personale.
Per il microcredito in Africa si tratta di iniziative personali, molto nascoste per evitare i giochi di potere locali, che mi hanno dato molte soddisfazioni. Alcuni dei ragazzi che abbiamo aiutato adesso, da grandi, sono diventati imprenditori di successo in Canada e in Francia, o in Africa stessa.
Il microcredito alle famiglie, a cui devo riconoscenza al Premio Nobel Professor Muhammad Yunus, mi ha permesso di capire che solo attraverso l’accrescimento di competenze umane, gestionali, economiche e finanziarie – i famosi asset intangibili – è possibile svolgere una attività imprenditoriale di successo.
Questo è lo stesso metodo che applichiamo in Italia per aiutare le PMI a svilupparsi attraverso la crescita umana, gestionale, economica e finanziaria dell’imprenditore, gli stessi asset intangibili che ho citato prima. In entrambi i casi, si tratta di dare gli strumenti necessari per essere imprenditori di successo.
Il Club Oltrequota ha svolto sul territorio una serie di incontri legati al tema delle tasse, proponendo una pre-analisi tributaria gratuita. Da cosa è nata questa scelta?
In parte è stata una scelta legata alla contingenza attuale e alla rottamazione delle cartelle esattoriali, in parte perché il club ha deciso di operare come opererebbe un medico.
La rottamazione delle cartelle possiamo accostarla alla cura momentanea di un sintomo, ho mal di denti e prendo un antidolorifico. Ma se non vado dal dentista a curare il dente malato, dopo poco tempo il mal di denti ritornerà, spesse volte più forte di prima.
Quello che facciamo nel Club Oltrequota è sia curare il sintomo, che dare gli strumenti – attraverso il coaching cognitivo – perché un imprenditore non si ritrovi in futuro ad affrontare gli stessi problemi.
Parlando di coaching, quali sono le cause che impediscono agli imprenditori di sviluppare al meglio il proprio potenziale?
Nello sviluppo del mio modello, ho capito che la vita imprenditoriale ruota intorno a 10 livelli esperienziali e che senza un equilibrio tra questi livelli si disperdono informazioni, energie e tempo – oltre che soldi. Senza questo bilanciamento, la persona rimane incagliata nelle proprie abitudini di vita personali e lavorative, riproducendo gli stessi errori senza neanche accorgersene.
I 10 livelli si articolano in 3 aree: all’area dell’essere sono legati i livelli spirituale, cognitivo ed emotivo, nell’area dell’avere ci sono i livelli fisiologico/del corpo, economico-finanziario e logistico/Know-how. In ultimo c’è l’area del “Fare Con”, con i livelli relazionale, ambientale, comportamentale e di riprova sociale.
Il nostro metodo parte dall’analisi delle tendenze, per poi addestrarsi ad acquisire abilità, capacità, competenze fino a diventare un’autorità nel proprio settore. Una crescita che riguarda sia la persona, sia il modo di operare come imprenditore.
Lo scopo è quello di dare all’imprenditore una visione a 360° del proprio agire, una visione che noi chiamiamo “circolare”.
Sulla base della sua esperienza, perché un imprenditore dovrebbe aderire al Club Oltrequota?
Prima di tutto per una ragione egoistica: ottiene tantissime informazioni gratuite per ogni divisione della sua azienda (vendita, export, finanza, tecnologia, asset intangibili) e la difesa della sicurezza economica della propria famiglia.
Secondariamente, sviluppiamo una rete di imprenditori che permette di incrementare il proprio fatturato e di stringere relazioni con possibili partner.
Inoltre, è possibile confrontare il proprio percorso di crescita personale con altre persone che stanno o che hanno già terminato il percorso, ricavandone informazioni essenziali a costo zero.
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