Quando si tratta di sicurezza alimentare, la tutela dei consumatori e quella dei lavoratori rappresentano due facce della stessa medaglia. Ne รจ convinto il segretario generale della Fai-Cisl, Onofrio Rota, che ha cosรฌ commentato sul quotidiano online Interris la ricorrenza di della Giornata mondiale per la sicurezza alimentare, istituita dallโAssemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2018:ย “Curare la sicurezza dei prodotti, garantire lโigiene nei processi produttivi, monitorare le filiere per prevenire le contaminazioni nocive: sonoย tre obiettiviย fondamentali che ogni Paese deve perseguire costantemente perย tutelare la salute pubblica e favorire lโaccesso per tutti al cibo di qualitร , unย diritto umano fondamentale, eppureย violato in molte parti del mondo e per diverse fasce sociali, in particolare in questa complessa fase storica, in cui le tensioni internazionali e le impennate inflazionistiche stanno mettendo a dura prova imprese e consumatori”.
“Una ricorrenza – scrive il leader della Federazione agroalimentare della Cisl – che ci ricorda che la produzione e il consumo di cibo sicuro hanno benefici per le persone, per lโeconomia, per lโambiente, tutte tematiche strettamente connesse tra loro, che invitano anche il sindacato ad operare affinchรฉ il raggiungimento di questi obiettivi passi per il miglioramento delle condizioni di lavoro: perchรฉ diritto al cibo sano e lavoro di qualitร , a ben vedere, sono due facce di una stessa medaglia”.
“Abbiamo dalla nostra parte diversi strumenti, anzitutto quelli della rappresentanza e della buona contrattazione – afferma Rota – che rimangono leve essenziali per innalzare lโasticella dei redditi, delle tutele, della produttivitร , della formazione e di conseguenza delle competenze dei lavoratori, nonchรฉ per incalzare le imprese sulla loro responsabilitร sociale e allargare il perimetro della partecipazione dei dipendenti alle scelte strategiche delle aziende. Ma anche sul piano culturale il sindacato puรฒ e deve fare molto, divulgando le buone pratiche con cui si riduce lo spreco del cibo e delle risorse naturali, formando i consumatori su come orientare il mercato verso produzioni etiche e sostenibili, accorciando le filiere agroalimentari per innalzare la catena del valore in tutto il percorso produttivo e distributivo”.
“La sfida – afferma in conclusione Rota – รจ produrre meglio e di piรน con sempre meno sprechi, meno energia, meno acqua, eย garantire a ciascuno il diritto alla salute e al cibo,ย che non รจ soltanto nutrimento ma anche cultura, identitร , relazioneย conย lโaltro”.