Gli anziani di Confartigianato alzano un’antenna sulle Residenze sanitarie assistenziali: vigilare contro i maltrattamenti.

La premessa è rassicurante: la gran parte delle strutture è composta da persone serie e preparate. Non di meno però il fenomeno dei maltrattamenti nelle Rsa è presente. Per questo l’attenzione degli anziani e dei pensionati della Confartigianato è massimo in sintonia anche con quello che ha attivato il Governo nazionale: “Gli anziani che risiedono in queste strutture sono spesso vulnerabili e possono diventare vittime di maltrattamenti, che includono abusi fisici, psicologici e sessuali. Queste situazioni però non ci devono far dimenticare che, per fortuna la stragrande maggioranza delle strutture è composta da personale serio, qualificato e che si prende realmente, e con passione, cura dei suoi ospiti ovvero dei nostri cari”. È questo il primo commento di Paola Montis, Presidente Regionale dell’ANAP Sardegna, l’Associazione dei Pensionati Artigiani di Confartigianato, dopo che una lunga indagine nel nord Italia ha portato alla luce violenze e maltrattamenti ai danni di alcuni ospiti di una residenza per anziani e dopo la pubblicazione di uno studio del Ministero della Salute che, secondo il quale in Italia, negli ultimi anni, sarebbero stati registrati oltre 9.000 casi di maltrattamenti, in costante aumento.
I dati sugli ospiti delle strutture nell’Isola parlano di 4.917 assistiti (3.503 donne e 1.413 uomini), di cui 1.738 autosufficienti e ben 3.179 non autosufficienti.
“L’aumento del numero di maltrattamenti nelle RSA è preoccupante – continua la Montis – questi dati mostrano come il fenomeno sia da monitorare con cura da parte di autorità competenti e organizzazioni di settore”. “Tale evidenza, purtroppo, sta spingendo le famiglie ad affidare sempre meno i propri “cari fragili” a tali strutture (secondo Assindatacolf solo il 41,5% delle famiglie prende in considerazione le RSA) – sottolinea la Montis – preferendo, al contrario, i servizi di una badante, pur con tutti i problemi economici e di qualità dell’assistenza che questo comporta.
Per l’Associazione degli Anziani e Pensionati di Confartigianato, uno dei modi più efficaci per combattere il maltrattamento negli anziani è l’adozione di politiche e protocolli rigorosi nelle RSA; queste, infatti, dovrebbero avere procedure chiare e ben documentate per la segnalazione, la gestione e la prevenzione del maltrattamento. Inoltre, il personale addetto dovrebbe essere regolarmente formato per riconoscere i segni di maltrattamento e sapere come agire in caso di sospetto. Inoltre, le RSA dovrebbero essere soggette a controlli e ispezioni regolari per garantire la qualità dell’assistenza e la sicurezza degli anziani. Gli enti preposti, come l’ASP o ASL locali, dovrebbero aumentare la sorveglianza per prevenire eventuali episodi di maltrattamento. In questo modo, i responsabili di eventuali maltrattamenti potrebbero essere identificati e puniti con conseguenti sanzioni e, nei casi più gravi, arresti.

Sempre per l’ANAP, è importante che gli anziani e le loro famiglie siano informati sui loro diritti e che sappiano come segnalare eventuali casi di maltrattamento; dovrebbero essere forniti, quindi, canali di comunicazione chiari e protetti per garantire la riservatezza delle informazioni e la sicurezza degli anziani.
In Italia, sono stati introdotti diversi interventi per combattere il fenomeno dei maltrattamenti nelle RSA. Ad esempio, la legge 219 del 2017 definisce i diritti delle persone assistite e introduce nuove misure per garantire la qualità delle cure e la tutela dei diritti degli anziani. Inoltre, il Ministero della Salute ha attivato una linea telefonica gratuita e un servizio di chat per segnalare eventuali casi di maltrattamento.
“Come ANAP auspichiamo che il Disegno di legge sulla riforma della non autosufficienza – continua la Presidente – che attualmente prosegue nel suo iter di approvazione nel Parlamento e che, anche attraverso delle modifiche migliorative presentate dal “Patto per il nuovo welfare sulla non autosufficienza”, di cui la nostra Organizzazione è parte attiva, possa prevedere lo sviluppo quantitativo e soprattutto qualitativo dei servizi residenziali, da mettere in atto nel 2024, una volta approvati i Decreti Delegati”. “Oltre a tutto questo – conclude la Montis – è fondamentale adottare politiche e protocolli rigorosi nelle RSA, aumentare la sorveglianza e informare gli anziani e le loro famiglie sui loro diritti. Solo in questo modo si può prevenire e combattere efficacemente il maltrattamento degli anziani e garantire loro la dignità e il rispetto che meritano”.

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