Graziano Meloni (Manteia): “Dagli Stati Uniti all’Italia per valorizzare le potenzialità nascoste dietro la gestione dei crediti”

Graziano Meloni

Applicare la tecnologia più innovativa al settore del credito, valorizzandone le potenzialità di carattere sociale. È questo per Graziano Meloni, presidente e amministratore delegato di Manteia, società fintech specializzata in tecnologia avanzata e servizi per banche e asset manager, il passo determinante per arrivare ad una nuova concezione del credito. “Il concetto centrale – spiega – è quello di credito esperto, che può essere valorizzato fino a diventare uno strumento di crescita per la società e un elemento capace di migliorare il sistema”.

Si tratta di una vera e propria missione per Meloni, imprenditore seriale e investitore in startup, che ha fatto della volontà di dare corpo a una finanza costruttiva e a sostegno della società l’obiettivo da perseguire al suo rientro in Italia, dopo oltre 10 anni trascorsi all’estero. E, da imprenditore illuminato, ha saputo cogliere il valore aggiunto nel coniugare il rigore del metodo scientifico alla creatività. Sin dagli inizi del suo percorso, quando da studente di ingegneria ha cominciato ad integrare strumenti analitici nelle strategie di marketing collaborando con grandi gruppi di consulenza, all’intersezione del mondo del branding, della tecnologica e della strategia industriale.

E l’impegno è proseguito dopo la laurea: in Italia, lavorando sulle strategie di grandi gruppi assicurativi e bancari e sul loro posizionamento di mercato, quindi all’estero. Prima in Medio Oriente, poi in Irlanda, quindi a New York, negli Stati Uniti, epicentro mondiale per la creazione di startup in ambito finanziario. “Ho lavorato con fondi di investimento e acceleratori di startup a livello mondiale, concentrandomi in settori come il Fintech, ServiceTech e Foodtech” racconta Meloni che, tornato in Italia, ha colto le enormi criticità del settore finanziario sul fronte della gestione informativa e ha deciso di mettere le competenze e la visione internazionale sviluppate negli anni al servizio del nuovo obiettivo: promuovere in Europa, a partire dall’Italia, una finanza positiva e costruttiva.

Davanti a numeri enormi, processi massificati e una burocrazia decisamente complessa, infatti, la mancanza di supporti tecnologici adeguati, fa perdere il controllo sulle informazioni. Da qui l’idea di Manteia, che usa l’intelligenza artificiale per estrarre e ordinare informazioni più o meno complesse, così da renderne più dettagliata l’analisi. I portafogli di credito, infatti, contengono diverse tipologie di titoli, come crediti problematici e inesigibili, ma anche ‘incagli’ e debiti ancora performanti ma da attenzionare. Ad analizzare la documentazione sono di solito pool di specialisti che, vista la vasta mole di materiale spesso cartaceo, devono limitarsi a controllare quello relativo agli asset ritenuti più importanti, talvolta soltanto il 5%, mentre il resto viene preso ‘a scatola chiusa’. Una mancanza tecnica, quindi, che penalizza tutte le parti coinvolte, impedendo di fatto la possibilità di trovare nel credito una risorsa per la società.

Il passo decisivo in questa direzione arriva ora, con l’acquisizione di Imola, piattaforma di due diligence e gestione portafogli del credito. “Grazie all’automazione robotica dei processi è possibile analizzare l’intera mole di informazioni, che diventa accessibile e governabile tramite il supporto di dashboard, alert e altri strumenti di gestione, compresi quelli per effettuare la bonifica documentale e informativa”. E i benefici coinvolgono tutte le parti in causa: l’istituto di credito, il fondo che acquista il portafoglio e i singoli debitori. Con una maggiore conoscenza delle informazioni a disposizione, infatti, è possibile far emergere il doppio del valore, senza aumentare i costi. Ed è possibile soprattutto porre le basi per un mondo in cui la finanza possa essere strumento di valorizzazione delle storie dei singoli e complessivamente di miglioramento economico e produttivo della società.

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