Riforma della giustizia tributaria. Evoluzione ed approfondimenti

“Riforma della giustizia tributaria. Evoluzione ed approfondimenti” è il tema dell’evento organizzato dalla Lapet che si tiene oggi 1 marzo presso la Camera dei Deputati, a cui sono stati invitati a partecipare rappresentanti del Parlamento e del Governo (vedi locandina). “Mi piace ricordare che la riforma della giustizia tributaria fu approvata subito dopo il nostro momento di confronto con gli allora rappresentanti di Governo del 14 luglio 2022 in Senato. Ora, in attesa della completa attuazione delle disposizioni di cui alla legge n. 130/2022, abbiamo voluto incontrare gli attuali decisori politici al fine di portare avanti le nostre istanze. – spiega il Presidente nazionale Lapet Roberto Falcone – Istanze che si fanno ancor più sentire alla luce del recente rapporto sul contenzioso tributario stilato dal Mef da cui si evince un aumento dei ricorsi alle corti di giustizia tributaria di primo grado”. Nel periodo luglio-settembre 2022, i ricorsi pervenuti nei due gradi di giudizio sono stati 39.792, in aumento rispetto a quanto registrato nell’analogo periodo del 2021 (+59,16%, pari a +14.791 controversie). Entrando più nel dettaglio dei numeri, sono stati presentati 31.955 ricorsi presso le Corti di giustizia tributaria di primo grado e 7.837 appelli presso le Corti di giustizia tributaria di secondo grado. Il confronto con il medesimo periodo del 2021, registra un aumento del flusso delle nuove controversie presentate nel primo grado (+97,30%), mentre nel secondo grado i nuovi appelli diminuiscono (-10,99%). L’incremento dei ricorsi è da attribuirsi “alla ripresa delle attività di riscossione e di controllo dei tributi da parte degli enti della fiscalità, dopo il periodo emergenziale collegato al Covid-19” si legge testualmente nel rapporto. “Un fenomeno prevedibile – aggiunge il presidente – La fine dello stato di emergenza infatti ha contribuito alla nuova ondata di ricorsi. Non è da escludere che tale incremento sia da attribuirsi anche al nuovo impulso dato dalle misure deflattive previste dalla legge di bilancio 2023. Difatti la misura consente la chiusura della causa “a domanda del soggetto che ha proposto l’atto introduttivo del giudizio o di chi vi è subentrato o ne ha la legittimazione”.

Tutto ciò porta i tributaristi a ribadire la richiesta di un rafforzamento della riforma in linea col principio costituzionale del giusto processo. “Occorre quindi dare un’accelerata ai processi tributari al fine di favorire non solo i cittadini, ma anche lo Stato, che potrebbe stabilire definitivamente il suo diritto a incassare le somme contestate” insiste Falcone.

Il pressing dell’associazione quindi torna a farsi sentire: “indifferibile è il distacco della giustizia tributaria dal Ministero dell’Economia, il quale, contestualmente, è collegato all’Agenzia delle Entrate, cioè alla parte processuale avverso cui sono presentati il maggior numero dei ricorsi. Il secondo intervento che suggeriamo intende sottrarre la fase di reclamo – mediazione di cui all’articolo 17 bis d.lgs n.546/1992, agli uffici legali dell’Agenzia delle Entrate ai quali oggi è affidata, per attribuirla a soggetti effettivamente imparziali” Falcone invita altresì il legislatore a completare la realizzazione di una casa comune della giustizia tributaria, accogliendo, tra i difensori dei contribuenti, anche i tributaristi qualificati e certificati, in quanto professionisti preparati a fare parte della nuova giustizia tributaria. “Non vi è più alcuna ragione che giustifica la permanenza nel nostro ordinamento della preclusione alla difesa tecnica nel processo tributario per i Tributaristi Qualificati e Certificati a norma dell’articolo 63, comma 2, D.p.r. 600/1973, per il solo fatto di non essere stati iscritti nel ruolo dei periti ed esperti delle Camere di Commercio alla data del 30 settembre 1993. Non si tratta – chiarisce il presidente – di inserire nuovi soggetti tra quelli abilitati alla difesa tecnica in ambito tributario, ma di aggiornare il riferimento normativo ai periti ed esperti tributari contenuto nell’articolo 12 D.lgs n.546/1992 ai Tributaristi qualificati e certificati di cui alla legge n.4/2013, con la rimozione del limite temporale di iscrizione”.

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