La stretta creditizia stringe nella morsa piccole e medie imprese. Giordano della Ugl chiede l’intervento della Regione Basilicata.

I problemi finanziari sono la croce delle piccole e medie imprese che si scontrano con la stretta creditizia e sono in affanno. Spesso il fallimento di quelle meno attrezzate sta proprio dietro l’angolo. Il segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano, ritiene che “bisogna rapidamente mettere in campo strumenti incisivi per sostenere le imprese per trasformarsi e creare nuova occupazione”. Nel 2022 sono state quattordici le sentenze di fallimento emesse dal Tribunale di Matera. I settori maggiormente colpiti sono stati i servizi (sette), poi le costruzioni (quattro) e il commercio (tre). Matera con cinque provvedimenti guida la classifica delle cessazioni, seguita da Policoro (tre), Scanzano Jonico (due), Ferrandina, Bernalda, Tricarico e Calciano con una ciascuna “Il Governo regionale deve intervenire con una vera politica industriale e di sviluppo facendo pressione su un sistema bancario lucano che è alquanto incapace di erogare più credito e a costi accessibili a livello territoriale alle nostre Pmi. Non vogliamo fare falsi allarmismi ma con l’inizio del nuovo anno, già vi sono segnali che parlano di imprese lucane che stanno pagando un prezzo pesante sulla crisi”.
A fronte di tali dati, l’Ugl manda al governante della Regione, Vito Bardi, un segnale forte e chiaro sulla crisi. I numeri che oggi si registrano nel nostro territorio provinciale sono da bollettino di guerra: una situazione drammatica, di cui l’Ugl è consapevole per l’esperienza che fa’ quotidianamente tra la gente. Ogni giorno – prosegue Giordano – incontriamo datori di lavoro/lavoratori in difficoltà, quelli che non sanno come pagare il mutuo della casa, quelli che hanno figli a carico, ancora ‘vivacchiano e per poco non sono nel vortice del fallimento’ rassegnati consapevolmente che stanno perdendo un’impresa, un reddito indispensabile per la loro famiglia. Tira una brutta aria dalle nostre parti della Provincia, abbiamo necessità di accesso facilitato al credito agevolato per le piccole imprese conditio da un accordo con le banche per anticipare liquidità ai lavoratori, un fondo della Camera di commercio per sostenere misure alternative ai licenziamenti: monitoraggio periodico della situazione, più impegno sulla crisi che va dal mobile imbottito alla Ferrosud, dalla zona industriale di Ferrandina alla Val Basento, dall’agricoltura all’edilizia. E’ necessario ed opportuno attivare, come più volte ribadito dall’Ugl, un tavolo di concertazione a 360° sulle aziende sane a supporto e stimolo come volano di nuova occupazione. Misure – conclude Giordano – su cui Bardi deve necessariamente aprire il confronto”.

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