Sicurezza sul lavoro e figura cruciale del preposto: ecco le novità normative, affidarsi a un consulente esperto è la chiave di volta per non sbagliare

In questi ultimi anni, l’aumento degli infortuni sul lavoro ha spinto il legislatore a regolamentare il settore con norme più restrittive per prevenire e limitare l’esposizione ai rischi sul luogo di lavoro. Questo è anche l’obiettivo della legge 215/2021, entrata in vigore alla fine dello scorso anno, che ha apportato significative modifiche al Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, introducendo obblighi e responsabilità più stringenti per il lavoratore e potenziando anche la figura del preposto alla sicurezza.

«Il Governo ha deciso di introdurre un giro di vite sulle responsabilità del preposto alla sicurezza: questa figura cruciale svolge incarichi di responsabilità coordinando e sovrintendendo il lavoro degli altri lavoratori. Una delle novità emerse dalla normativa interessa non solo i nuovi obblighi e oneri, ma regola anche le tempistiche e le modalità dei corsi di aggiornamento», esordisce Simone Bravi, amministratore unico di Studio Ambiente & Sicurezza di Bergamo, azienda con competenze specialistiche e sinergiche nel comparto dell’ingegneria dell’ambiente, della sicurezza, della salute, dell’igiene del lavoro e dei corsi di formazione. Il nodo da dirimere, secondo Bravi, è proprio quello dei corsi di aggiornamento: la legge 215/2021, infatti, ha stabilito una revisione dei suoi contenuti e ha stabilito che la formazione del preposto, che prima era quinquennale, diventasse biennale.

«Sebbene la legge prevedesse che entro il 30 giugno 2022 fossero emanate le linee guida sui nuovi corsi, a tutt’oggi non è stato ancora pubblicato il nuovo Accordo Stato/Regioni che avrebbe dovuto contenere il programma didattico – illustra Bravi – facendo emergere alcune importanti criticità: in primis la poca chiarezza della normativa, in secundis il fatto che molti datori di lavoro non siano al corrente di questa novità e rischino unitamente ad un preposto non perfettamente in regola con l’attestato, di incorrere in un procedimento penale per lesioni colpose gravi o gravissime, nell’eventualità di un infortunio».

A questo punto risulta fondamentale per un titolare di azienda o un imprenditore essere sempre informato e in linea con le direttive emanate: «La soluzione migliore – spiega Bravi – è farsi guidare da un referente unico con una competenza specifica sui temi della sicurezza sul lavoro e sulle normative vigenti e la loro evoluzione, e che sgravi così l’imprenditore da ogni adempimento, evitando di incorrere in problemi anche gravi ed a volte fatali per l’esistenza stessa dell’azienda».

Studio Ambiente & Sicurezza, che da anni opera a fianco di imprenditori, commercianti e titolari di azienda, ha creato un servizio ad hoc per le imprese: «La nostra filosofia si basa sull’attenzione verso il cliente e sull’estrema personalizzazione dei servizi offerti. Essere interlocutori unici ci consente di occuparci di tutto l’iter necessario per mettere al riparo l’imprenditore da ogni imprevisto. Fiori all’occhiello della nostra attività sono la conoscenza diretta della realtà lavorativa, attraverso un sopralluogo per un incontro conoscitivo (in genere sempre gratuito), una valutazione dei rischi più congrua e dettagliata possibile, mai standardizzata o elaborata con semplicistici software ma sempre personalizzata, l’analisi delle reali esigenze e di eventuali criticità e la determinazione della soluzione più idonea. Inoltre, stiliamo anche il progetto formativo per i dipendenti, indicando tutti i tipi di corsi necessari in base al settore di appartenenza, definendo e concordando con l’azienda cliente anche gli orari più opportuni per incidere il meno possibile sull’operatività lavorativa. Così il titolare d’azienda assolve al suo obbligo normativo, è sempre aggiornato sulle scadenze e sui cambiamenti delle normative e non accumula ritardi sulla produttività dell’azienda».

Non ultimo, il tema del costo dei corsi di formazione: «Molti imprenditori considerano quello per la formazione un costo. Lo ritengo invece un importante investimento per la salute e per il futuro dell’azienda. Con l’intervento del consulente giusto si possono individuare i corsi ad hoc per quel particolare ambito e quindi contenere le spese e, in alcuni casi, addirittura risparmiare. Senza contare che un aggiornamento continuo, oltre ad essere obbligatorio per legge, tutela il benessere e a volte la vita del lavoratore, quindi assume anche un valore etico per l’impresa e, quindi, per la società tutta».

 

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