Massimiliano Pulciani: “Emissioni indoor e ‘sindrome da edificio malato’, i vantaggi del purificatore d’aria anti VOC brevettato”

Il pensiero comune ci porta a pensare agli edifici, dove passiamo almeno l’80% del nostro tempo di vita, come luoghi sicuri e confortevoli. Spesso però i luoghi confinati quali: l’abitazione, l’ufficio, i locali ricreativi, gli ospedali, le case di cura, i supermercati, rischiano, per vari motivi, di essere una ‘camera a gas’ all’interno della quale sono presenti elementi invisibili, pericolosi per la salute degli occupanti. Stiamo parlando di composti organici volatili, Cov, noti anche con l’acronimo inglese Voc, Volatile Organic Compounds.

“L’attenzione nei confronti dell’inquinamento atmosferico, soprattutto negli ultimi decenni, è andata aumentando, portando le emissioni e la riduzione di componenti inquinanti sotto la luce dei riflettori a livello mondiale. Sebbene ci si preoccupi molto dell’inquinamento outdoor, è altrettanto importante considerare quello indoor, dovuto ai Composti Organici Volanti, troppo spesso sottovalutato”, spiega Massimiliano Pulciani. “Va precisato che non tutti i composti organici volatili presentano pericolosità specifiche per l’uomo, altri invece sono stati addirittura classificati dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) come cancerogeni: fra questi si annoverano la formaldeide e il benzene. Le principali fonti interne di VOC provengono dai materiali da costruzione, dagli arredi, dai prodotti per la pulizia, dai cosmetici, deodoranti, dagli insetticidi, dai dispositivi di riscaldamento, dal fumo di sigaretta, da stampanti e fotocopiatrici, da colle, vernici, adesivi e solventi vari. Il problema principale legato ai VOC – sottolinea – risiede nel fatto che si trovano praticamente ovunque”.

I VOC sono miscele complesse di origine chimica la cui capacità di provocare effetti dannosi alla salute varia molto a seconda del tipo di composto, dalle quantità presenti nell’ambiente e dal tempo di esposizione. Possono provocare malattie a carico dell’apparato respiratorio e cardiovascolare, favorendo asma, allergie e malessere, una combinazione di sintomi spesso chiamata ‘sindrome da edificio malato’ (Sick Building Syndrome).

“Depurare l’aria che respiriamo nei luoghi confinati è oggi una priorità non più prorogabile, partendo in primis delle buone pratiche quotidiane che ciascuno di noi può e deve attuare. Oltre ciò, per evitare di incappare in prodotti di scarsa efficacia, è bene valutare sistemi di depurazione dell’aria professionali e che abbiano alle spalle studi scientifici comprovati e aziende serie con esperienza di settore consolidata”, aggiunge Antonella Barra. “Il nostro dispositivo di purificazione dell’aria utilizza una tecnologia brevettata a livello mondiale, impiegata fin dagli anni ’90 e presente anche nei moduli Nasa dove si deve garantire al 100% un’aria priva di virus e batteri che potrebbero seriamente compromettere le missioni spaziali. Questo sistema, inoltre, abbatte del 99,9% le polveri sottili e i  metalli che, in zone ad alta densità abitativa, entrano costantemente dentro le abitazioni con il semplice gesto di aprire le finestre. Rispetto a tutti gli altri dispositivi nati durante il covid – sottolinea – quello che noi proponiamo è il frutto di venti anni di ricerche e sviluppo nell’ambito della purificazione e santificazione, per un’aria qualitativamente migliore”.

 

Contatti:

Massimiliano Pulciani

Personal Health Manager

contatti:  +39 3426457181

hello.eprokey@gmail.com

 

Exit mobile version