Pininfarina, celebrati i 30 anni del Destriero

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Sono passati trent’anni da quando Pininfarina disegnò il Destriero, la mitica nave voluta dal principe Karim Aga Khan nel 1992 per conquistare il Nastro Azzurro.
Una nave che rappresentò anche l’avvio di una collaborazione tra il colosso cantieristico Fincantieri e la Pininfarina.
Per celebrare il trentesimo anniversario dell’impresa della nave Destriero, nell’ambito delle iniziative promosse dagli Stati Generali del Patrimonio Italiano e dalla Fondazione Fincantieri, è stato consegnato il riconoscimento del trentennale a Paolo Pininfarina e Silvio Angori rispettivamente presidente e amministratore delegato dell’azienda di Cambiano.
Durante la cerimonia non poteva mancare il ricordo della figura di Sergio Pininfarina, che all’epoca ricopriva la carica di presidente di Confindustria.
A fare gli onori di casa e a consegnare il riconoscimento Alberto Scuro presidente della commissione motorismo storico degli Stati Generali del Patrimonio Italiano nonché presidente di Asi l’automotoclub storico italiano che ha evidenziato “la centralità del motorismo storico come asset identitario del patrimonio italiano”. E’ intervenuto anche il presidente nazionale Ivan Drogo Inglese e Fabio Malcovati presidente di Asdec l’associazione degli scafi d’epoca e classici.
La consulta, oltre ad Asi, Fondazione Fincantieri e Asdec, riunisce le 150 più autorevoli ed importanti istituzioni e organizzazioni private e pubbliche che operano nel settore del patrimonio.
La cerimonia si è tenuta nella suggestiva cornice di Villa Rey circondata da un parco secolare affacciato sulla città di Torino. Il complesso è di proprietà del comune di Torino e da tempo ospita la sede di Asi e della Fiva la federazione internazionale dei veicoli antichi.
Agli ospiti è stata riservata una gradita sorpresa infatti, per l’occasione, Alfredo Stola ha esposto a Villa Rey la Fiat Panda Destriero, realizzata nel 1992 per accordo con l’allora amministratore delegato di Fiat Paolo Cantarella. Ne furono realizzati due esemplari. Una è tuttora custodita nella collezione della famiglia Stola mentre l’altra fu donata all’avvocato Gianni Agnelli che la utilizzava nella sua residenza di Calvi in Corsica.

 

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