Per passione e per emergenza, al via la caccia al cinghiale ma non per tutti

cinghiale

Prende il via domenica 16 ottobre, nelle province di Fermo e Ascoli Piceno, la caccia al cinghiale da Calendario venatorio. Dal 30 ottobre toccherà poi alle provincie di Pesaro Urbino, Ancona e Macerata. Con la chiusura fissata, rispettivamente al 15 e al 29 gennaio.

In questo periodo la caccia al cinghiale è consentita nelle aree vocate in forma collettiva (braccata e girata) e nelle aree non vocate in forma individuale od occasionale (ad esclusione della caccia di selezione), nelle giornate di mercoledì, sabato e domenica.

Un appuntamento molto atteso da coloro che praticano questo tipo di caccia, ma anche dagli agricoltori, alle prese con l’emergenza cinghiale. E dalle Istituzioni, visto che i due terzi degli esemplari di cinghiale in esubero calcolati vengono abbattuti proprio attraverso l’attività venatoria.

Nel giugno del 2021 Regione Marche, associazioni venatorie e agricole, anche a seguito dell’emergenza peste suina africana che ha interessato alcune regioni italiane, hanno sottoscritto un protocollo da cui è scaturito il Piano di prelievo del cinghiale in forma selettiva per la stagione venatoria 2022/2023.

Il prelievo in forma selettiva del cinghiale che ha preso avvio il 23 aprile scorso e si concluderà il 14 maggio 2023. In pratica, il prelievo selettivo si attuerà senza soluzione di continuità anno dopo anno, senza un limite massimo di abbattimenti.

Fermo restando il silenzio venatorio nei giorni di martedì e venerdì e secondo quanto indicato nel Regolamento regionale 23 marzo 2012, n. 3, il prelievo del cinghiale in forma selettiva è consentito per cinque giorni alla settimana da un’ora prima del sorgere del sole a un’ora dopo il tramonto. La caccia di selezione al cinghiale è comunque sospesa nei giorni mercoledì, sabato e domenica durante il periodo di esercizio della caccia collettiva al cinghiale definito dal
Calendario venatorio regionale 2022-2023.

Anche i proprietari e conduttori di fondi possono intervenire nel terreno di proprietà per abbattere i cinghiali con la tecnica selettiva, a seguito di semplice comunicazione alla Polizia Provinciale. Gli agricoltori devono essere ovviamente in possesso di licenza di caccia oppure possono delegare un selecacciatore di fiducia.

Ma è soprattutto sull’attività venatoria che la Regione Marche punta per ridurre sensibilmente la popolazione di cinghiali nel proprio territorio. L’obiettivo nell’anno solare 2023 è quello di raddoppiare gli abbattimenti rispetto alla media degli ultimi anni, arrivando alla quota di 22.650. Gran parte degli abbattimenti attesi riguardano appunto l’esercizio venatorio in Atc (16.650 capi). Altri 1500 capi si attendono dalla caccia in aziende faunistiche, mentre dalle azioni di controllo si attendono 2.250 abbattimenti (l. 157/92) e 2.250 (aree protette).

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