“L’energia fotovoltaica dalle aree industriali dismesse”: Confindustria Umbria lo ritiene necessario e chiede di semplificare le autorizzazioni per attrarre investimenti.

E’ stato un incontro molto produttivo quello che si è svolto a Palazzo Donini tra la presidente della Giunta Regionale Donatella Tesei ed il presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli: sul tavolo c’era da discutere sul “Decreto Semplificazione” e l’individuazione di procedure per favorire e incentivare l’istallazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nelle aree industriali dismesse della Regione. Un procedimento ha due punti a favore, quello dell’energia a basso costo insieme alla riqualificazione delle aree.
“In una fase così complessa e in una situazione così grave sotto il profilo dell’approvvigionamento energetico – ha sottolineato il Presidente Briziarelli – giudichiamo con favore ogni iniziativa volta a incrementare gli impianti per la produzione di energia”.
Per agevolare l’utilizzo di questi siti per la produzione di energia, Confindustria Umbria ritiene che sia necessario mettere a punto un quadro normativo che promuova l’utilizzo di queste aree anche attraverso processi autorizzativi e amministrativi semplificati e con l’individuazione di meccanismi di incentivazione che facilitino l’attrazione di investimenti nel settore anche da parte di operatori internazionali che potrebbero dare un contributo per realizzare anche nuove iniziative imprenditoriali. “Ed è per questo che va eliminato qualsiasi vincolo e limite che rende il nostro territorio meno competitivo rispetto di altri. Analogamente, per favorire la costruzione di impianti per l’autoconsumo e per le comunità energetiche, sarà necessario rimuovere ogni tipo di ostacolo che possa impedirne o rallentarne la realizzazione”.
“Questa modalità – ha spiegato Briziarelli – permetterebbe di trasformare in risorsa per il sistema economico locale luoghi che attualmente sono deserti produttivi, innescando così un processo di rigenerazione urbana e industriale che favorirebbe la crescita di nuove attività e nuove aree industriali e garantirebbe un futuro al territorio rilanciando lo sviluppo economico e sociale nel rispetto del percorso di sostenibilità e di transizione che vede le nostre imprese fortemente impegnate”.

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