Caro energia, “bomba sociale” sulla metalmeccanica

Fim Cisl
Ricorso alla cassa integrazione per molte aziende a causa del caro energia, con la situazione che rischia di peggiorare nelle prossime settimane. 
“Questo rischia di scatenare una bomba sociale dove i lavoratori del settore privato rischiano di pagare il prezzo della crisi energetica due volte, la prima con l’aumento delle bollette di luce, gas e all’incontrollato aumento generale dei prezzi, la seconda vedendosi decurtati la retribuzione con la messa in cassa integrazione” è l’allarme del segretario generale della Fim Cisl, Marche Mauro Masci. Che aggiunge: “Dopo la pausa estiva, la ripresa produttiva nel settore della metalmeccanica risulta preoccupante e difficoltosa, il caro bollette, l’aumento del costo delle materie prime rischia di causare problemi irreversibili alle aziende del settore e non solo, e come per la crisi del 2008, stiamo ricevendo molte richieste di cassa integrazione, in particolare dalle piccole e medie imprese”.
Per la Fim Cisl occorrono provvedimenti urgenti sia a livello centrale che regionale a sostegno dei lavoratori e delle imprese, e non limitare gli interventi solo ed esclusivamente alla politica dei bonus.
“La politica – sottolinea Masci – non può pensare solo alla campagna elettorale fatta di slogan attraenti e promesse irrealizzabili, deve affrontare con atti concreti questa fase delicata a sostegno del tessuto industriale del paese e della nostra regione.  Come Fim Cisl siamo molto preoccupati. Non possiamo affrontare i prossimi mesi – conclude – con il rischio di vedere azzerati gli effetti della contrattazione aziendale con ulteriori perdite di salario e la relativa tassazione agevolata, e correre il rischio di perdere posti di lavoro con l’espulsione dalle aziende degli over 50 meno professionalizzati”.
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