L’autunno raffredda gli entusiasmi per le nuove assunzioni in Umbria: si prevede un potenziale -2,9%. La crisi maggiore la risentirà il commercio.

Il quadro nazionale ed internazionale che si sta addensando sull’economia italiana, sta scaricando ora la sua nefasta azione. E l’Umbria non purtroppo esente da un arretramento dell’occupazione che nel mese di ottobre prevede una percentuale in ribasso. E così, come il temporale è annunciato dalla pioggia, a settembre 2022 l’andamento dell’occupazione delle imprese mostra un leggero calo rispetto a settembre 2021, mentre da ottobre la retromarcia si farà più robusta, con le assunzioni nelle imprese che, nel trimestre settembre-novembre, arretreranno del 2,9% rispetto allo stesso trimestre del 2021.
È il quadro che emerge dalla nuova rilevazione del Sistema Informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (Anpal) e diventata da anni un punto di riferimento essenziale per quanto riguarda le previsioni sulle assunzioni da parte delle imprese sia a livello nazionale che circoscrizionale e regionale, lavorando sul campo con un ampio camipione rappresentativo del totale delle aziende.
A settembre 2022, dopo un lungo di crescita occupazionale, le imprese italiane prevedono infatti di effettuare 524mila 240 assunzioni, contro le 526mila 250 effettuate nel settembre 2021, con un calo di 2mila 010 avviamenti (-0,39%). Ma è nei mesi di ottobre e novembre che la situazione si farà più pesante, con il trimestre settembre-novembre che chiuderà con una flessione di 44mila 160 avviamenti al lavoro, -2,9% rispetto alle assunzioni che erano state realizzate nello stesso trimestre 2021.
Guardando al trimestre, a livello di circoscrizioni territoriali la situazione più pesante è quello che si evidenzia nel Centro (-5,1%, – 14mila 990 assunzioni rispetto al trimestre settembre-novembre 2021), seguito dal Mezzogiorno – Sud continentale + Isole – con -2,8% (-9mila 8490 assunzioni), Nord Ovest (-2,5%, -11mila 380) e Nord-Est (-2,3%, -7mila 850).
Sempre nell’ambito del trimestre, per quanto concerne lo specifico mese di settembre – vedere Tabella allegata – a mostrare crescita occupazionale è solo il Mezzogiorno (probabilmente sulla spinta del buon andamento del turismo settembrino) con il +3,2%, mentre il decremento è già marcato nel Centro (-3,5%), consistente nel Nord-Est (-1,6%) e marginale nel Nord-Ovest (-0,1%). È insomma il Mezzogiorno, a settembre 2022, a limitare i danni sull’occupazionale nazionale, prima di pagare dazio (ad eccezione della Sicilia) nei mesi di ottobre e novembre.

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