Stagionali, la Cisl: superare i ghetti

agricoltura

Con la ripresa dei lavori stagionali di raccolta nelle campagne della piana di Gioia Tauro e l’arrivo dei migranti stranieri, si ripropone l’emergenza legata: all’accoglienza, agli alloggi, all’assistenza sanitaria. E questo nonostante gli impegni e i provvedimenti adottati nel corso dei decenni.

Nell’incontro che si è tenuto in Prefettura a Reggio Calabria sono emerse proposte che i rappresentanti della Cisl, presenti all’incontro, definiscono “interessanti”.

Per il segretario generale Fai Cisl Reggio Calabria Romolo Piscioneri e il reggente Cisl regionale Tonino Russo le risorse e i provvedimenti che le Istituzioni intendono impegnare “sono la via maestra affinché si possa sperare in un buon esito verso una vera integrazione dei lavoratori immigrati, portandoli fuori dagli odiosi ghetti, luoghi di indicibile disagio, caratterizzati da: sovraffollamento, convivenze difficili e precarietà”.

La Regione Calabria annuncia un impegno di “spesa dedicata” di 10 milioni di euro, oltre ai 12 milioni previsti nel PNNR. Somme importanti, da contestualizzare con quanto può giungere a gestione di progetti finalizzati, da parte del governo e dei comuni, compreso la città metropolitana di Reggio Calabria.

Risorse che per la Cisl devono trovare impiego in interventi mirati alla sistemazione abitativa di tutti i lavoratori immigrati stagionali, uscendo così dalla logica emergenziale rispetto al fenomeno, che è ormai ricorrente e dovrebbe essere affrontato con l’allestimento di strutture snelle, non invasive, ecologiche e soprattutto il più vicino possibile ai luoghi di lavoro, mitigando, in tal senso, le difficoltà dei trasporti in mano ai caporali.

“I moduli abitativi Green, in legno e omologati come alloggi confortevoli e dignitosi, comprensivi di tutti i servizi, da noi proposti e ampiamente condivisi con le parti datoriali – ricordano i due rappresentanti della Cisl – sono ancora una possibile soluzione da ritenere funzionale ed efficace, soprattutto quando si inserisce in un piano più ampio di collocazione, in altri spazi e alloggi individuati, censiti e adattati, per volere delle istituzioni locali dislocati nei diversi comuni dell’area”.

Fai Cisl e Cisl, della città metropolitana di Reggio Calabria, apprezzano questo modo collaborativo e aperto, con il coinvolgimento di tutti i soggetti, pubblici e privati, interessati a governare il fenomeno migratorio di lavoratori stagionali, impiegati nelle campagne di grandi raccolte di prodotti agricoli. “Un confronto costante – affermano Piscioneri e Russo – che generi una vera e propria strategia di uscita dal disagio e annovero delle priorità da affrontare in un contesto pensato per la realizzazione di questo annunciato villaggio della solidarietà, che non deve limitarsi solo ad ospitare un centinaio di lavoratori immigrati, ma deve porsi un numero più alto, integrato da altri servizi, per come annunciato dal Prefetto Mariani, durante l’ultima riunione”.

La Cisl suggerisce un centro servizi, con le funzioni di snellire, agevolare e rendere più celere la definizione delle pratiche di immigrazione a partire dai permessi di soggiorno e proseguendo verso un progetto ospitalità/accoglienza, che, di comune accordo con tutte le parti istituzionali, sociali e imprenditoriali, presenti sul territorio, assicuri in maniera continua la presenza di educatori e di mediatori culturali.

“C’è l’esigenza di assicurare una vita più civile dei lavoratori immigrati stagionali – concludono i due sindacalisti – dopo avere fornito un tetto per ripararsi, l’applicazione dei contratti di lavoro, l’assistenza sanitaria e l’apertura di un dialogo costante sui diritti e sui doveri, contemplati nel nostro ordinamento, come base elementare di presupposti di nuova accoglienza e inserimento consapevole nel nostro mondo del lavoro agricolo, fuori da sopraffazioni, sfruttamento/schiavitù e caporalato”.

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