“Lapet (Associazione Nazionale Tributaristi): la tavola rotonda sulla riforma della giustizia tributaria in Senato”

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Il 14 luglio, la Sala Caduti di Nassirya del Senato ha ospitato l’evento sul tema della riforma della giustizia tributaria organizzato dalla Lapet. Ai lavori hanno partecipato il Presidente nazionale Roberto Falcone coadiuvato dall’avvocato tributarista Maurizio Villani, il Senatore Luciano D’Alfonso e l’Onorevole Vita Martinciglio, mentre il ruolo di moderatore è stato affidato al consulente legislativo Lucilla Deleo. Falcone ha reso merito al Governo di avere messo mano ad una riforma sentita dal Paese “anche se si attendeva un provvedimento più ampio”. Inoltre, il presidente ha auspicato che la riforma venga condivisa con i rappresentanti degli operatori del settore perché conoscono i limiti della giustizia tributaria. In chiusura ha dunque chiarito che “la riforma deve vedere come obiettivo principale l’autonomia del magistrato”, ed ha richiamato ogni protagonista a “fare la propria parte con responsabilità per approvare la riforma entro il termine della legislatura”. Accorato altresì l’intervento dell’avvocato Villani che ha evidenziato l’impegno che da anni la Lapet ripone sul tema. “Una giustizia – ha spiegato Villani – che non funziona soprattutto perché non ha una casa comune, tanto è vero che i giudici provengono da altre magistrature”. Per questo ha auspicato che la riforma realizzi “una quinta magistratura, autonoma, professionale ed a tempo pieno”. Ed ancora, l’invito rivolto al legislatore è a realizzare una casa comune che deve accogliere, tra i difensori dei contribuenti, anche i Tributaristi qualificati e certificati, perché si tratta di professionisti preparati a fare parte della nuova giustizia tributaria. “Non si tratta di includere nuovi soggetti, ma aggiornare una denominazione risalente al 1992 all’adozione della normazione UNI ed alla legge n. 4/2013” fa eco Falcone. Il Senatore D’Alfonso è poi intervenuto con due annotazioni sui temi sollevati dalla Lapet, per ricordare che si tratta “di una riforma realistica e possibile, affinché anche in Italia la domanda di giustizia tributaria trovi risposte in una magistratura a tempo pieno”. Una magistratura che dovrà essere autonoma ed indipendente soprattutto per quanto riguarda le attività ispettive, “da affidare alla competenza esclusiva dell’organo di autogoverno, senza ingerenze del MEF”, precisa D’Alfonso. Non di meno l’Onorevole Martinciglio ha ricordato che “una grossa mano è arrivata dal Pnrr, che ha reso la riforma della giustizia tributaria non più rinviabile” e per questo richiama le forze politiche “ad evitare lo stallo nell’attuazione della riforma”. Il prossimo passo, chiosa Falcone, è “il termine per presentare gli emendamenti, fissato al 18 luglio, ed entro il quale la Lapet non mancherà di ribadire le proprie proposte”.

Contatti:

https://www.iltributaristalapet.it/IT/

 

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