Ferandi (Cavifer Srl): “Smaltimento di ferro e metalli, con raccolta e trattamento degli scarti puntiamo sull’economia circolare”

Giacomo Ferandi

Smaltire i rifiuti prodotti è una necessità di tutte le aziende. Farlo in maniera corretta e incentivando l’economia circolare, tuttavia, rappresenta un valore aggiunto sia dal punto di vista economico, perché è possibile avere dei vantaggi, sia da quello sociale. Lo sa bene Cavifer Srl, impresa bresciana, che da trent’anni si occupa dello smaltimento di materiali metallici e ferrosi puntando sulla qualità del servizio offerto tanto a chi deve liberarsi degli scarti quanto agli impianti che li ricevono. “Alla base della nostra attività ci sono l’esperienza maturata lavorando sul campo e i rapporti di fiducia stretti nel tempo” racconta Angelo Ferandi, che ha fondato l’azienda negli anni ’80 e che oggi la guida insieme al figlio Giacomo e alla moglie Daniela Mora, operando in tutto il Nord e il Centro Italia.

La carta vincente è proprio la qualità del servizio offerto, che si trasforma in un vantaggio economico per le aziende che scelgono di rivolgersi a Cavifer. “Lavoriamo con un numero ristretto di impianti, che alla luce di un rapporto di fiducia e di collaborazione attivo da anni e soprattutto della qualità del materiale che forniamo loro, ci garantiscono entrate maggiori – sottolinea Giacomo Ferandi – grazie alle quali possiamo proporre alle imprese che si rivolgono a noi per smaltire prezzi concorrenziali”. Alla base di tutto ci sono il lavoro e i trattamenti effettuati sui materiali prima di consegnarli alle acciaierie e agli altri impianti: dalla separazione delle diverse componenti alla divisione delle varie tipologie di uno stesso metallo. Un intervento non scontato, specie quando si utilizza materiale proveniente da demolizioni o dismissioni. Gli esempi sono molteplici. I pezzi di rame, per esempio, vengono liberati dalle viti di ferro e li si divide a seconda che siano di prima, seconda o terza scelta. E lo stesso accade con l’acciaio, che non è tutto uguale: il 304 e il 316 fondono a temperature diverse, quindi non possono essere lavorati insieme, e la differenza di prezzo per tonnellata fra i due è di circa 700 euro.

A sancire la cura e l’efficacia del lavoro effettuato sul materiale è la certificazione 333/715 che consente a Cavifer di introdurre rottami nel proprio magazzino e di ricavare da questi ‘materia prima secondaria’ (Mps), che può poi viaggiare con bolla verso lo stabilimento prescelto. E il valore aggiunto dell’impresa sta proprio nella qualità del prodotto che riesce a proporre ad acciaierie ed impianti, fungendo, se necessario, anche da pronto forno. Ferro, rame, acciaio e ottone, solo per fare qualche esempio, vengono infatti consegnati anche delle dimensioni necessarie per essere immediatamente utilizzati negli impianti, con un evidente guadagno in termini di tempo e di qualità della lavorazione del prodotto finale. Un guadagno che spinge gli impianti, consapevoli della serierà e dell’affidabilità dell’azienda, a pagare di più i suoi prodotti. Senza considerare che materiali ben scelti e lavorati sono riutilizzabili, con un’evidente ricaduta positiva rispetto allo sviluppo dell’economia circolare.

 

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