A Casa Coppola si arricchisce il menù, tra tradizione ed innovazione

Chef Marco Coppola

La leggenda narra che nel 1952 il principe Pupetto di Sirignano, in viaggio da Capri a Positano, sia approdato a tarda ora nel ristorante Maria Grazia di Nerano, piccola frazione del Comune di Massa Lubrense sulla Costiera Amalfitana. Non avendo molto da offrirgli per cena la cuoca frisse le ultime zucchine dell’orto di famiglia, aggiunse i residui di un caciocavallo, insieme a qualche altro formaggio locale, olio, sale, il basilico e gli spaghetti appena mantecati in padella, Nacque così, probabilmente, lo spaghetto alla Nerano, tipico piatto campano. Che oggi viene riproposto anche sulle sponde del Lago di Bracciano, a Trevignano Romano, nel ristorante Casa Coppola dello chef di fama internazionale Marco Coppola, originario di Sorrento.

“Abbiamo voluto aggiungere al nostro menù tipicamente di pesce – spiega lo chef che ha scritto diversi libri e ha vinto il torneo ‘Saranno famosi’ de la Prova del Cuoco oltre a diversi altri riconoscimenti – alcuni piatti diversi, anche di “carne marina”. Come il coniglio all’ischitana con pomodoro, pinoli, capperi e aromi. Oppure, sempre per ricordare i gusti della Costiera Amalfitana, le polpette naccarelle realizzate con il pesce azzurro, come facevano i pescatori di Massa Lubrense dopo una notte passata in mare. Le accompagniamo con salsa arriganata, realizzata con l’origano”.

Un’altra prelibatezza che si è aggiunta nel menù di Casa Coppola è il “Fish and Chips” con pesce di lago, il persico, delicato e non grasso e grandi patate fritte.

Casa Coppola è aperta da 5 anni e propone soprattutto piatti di alta qualità di pesce di mare con ricette sorrentine rivisitate, accompagnati da pane, pasta e dolci fatti a mano ogni giorno, tra tradizione ed innovazione. “Ma qui – aggiunge Marco Coppola – ho scoperto anche la bontà e le proprietà del pesce di lago che ha un sapore delicato, è povero di grassi ma molto ricco dal punto di vista nutrizionale. Lo propongo, secondo la filosofia della mia cucina, con un processo di essiccatura che rispetta l’antica tradizione ma con aspetti innovativi”. Tinche, lucci, coregone vengono lasciati ad essiccare sul sale per diverse ore, poi passati nella paprica e messi ad asciugare per giorni all’aria. “Quando soffia il vento di tramontana – conclude Marco Coppola – l’asciugatura naturale avviene più rapidamente, altrimenti rispettiamo comunque i tempi giusti. L’essiccazione e la salazione sono metodi di una volta che servono ad abbattere la carica batterica e danno un gusto diverso ai piatti”.

Per il menù e tutte le informazioni si può visitare il sito https://www.casacoppola.it/

 

 

 

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