Cipolle, a Montagnana prezzi troppo bassi per i produttori

Produzione abbondante, ma quotazioni bassissime. A Montagnana, dove la raccolta delle cipolle è iniziata da circa dieci giorni, i produttori si vedono pagare prezzi irrisori per i loro prodotti, tanto che non riusciranno neppure a rientrare dalle spese. Al momento il mercato paga le cipolle appena 10 centesimi al chilo, quando il costo per produrle è di 18 centesimi. Giovanni Dovigo, segretario di zona di Confagricoltura Padova, spiega che “siamo partiti già con quotazioni inferiori alla scorsa stagione, vale a dire 15 centesimi al chilo. Poi progressivamente il valore si è abbassato fino ai 10 centesimi attuali offerti dai commercianti ai nostri produttori. Ci spiegano che c’è un eccesso di offerta che fa crollare i prezzi, però poi vediamo che la grande distribuzione da gennaio ha aumentato i prezzi e le cipolle le vende mediamente a 1,50 euro al chilogrammo. E allora ci cascano le braccia. È chiaro che siamo di fronte all’ennesima speculazione che penalizza migliaia di agricoltori. Chi ha mais e frumento si salva, ma chi coltiva solo orticole lavora sottocosto e potrebbe pensare di non piantare più i bulbi la prossima stagione. Chi ha terreni più estesi deve anche impiegare manodopera, con introiti che non arrivano a coprire i costi”.

Fino a qualche anno fa le cipolle venivano quotate a 50 centesimi al chilo. Poi, con la pandemia e i lockdown, è iniziato il crollo del prezzo. Un andamento che potrebbe far cambiare orientamento agli agricoltori padovani che avevano investito nel settore. Nel 2021 la provincia padovana è arrivata infatti a 110 ettari coltivati a cipolla, con un +31% rispetto al 2020. Tutto questo mentre in Veneto la superficie è scesa dai circa 1.000 ettari del 2017 agli 830 ettari del 2021, con Verona capolista (590 ettari) seguita da Padova (90 ettari) e Vicenza. “Questa è un’annata tutto sommato favorevole, con una produzione abbondante. L’andamento climatico non ha creato particolari problemi dal punto di vista agronomico e il prodotto è di qualità medio-alta, con rese molto buone. Il prezzo è però la spina nel fianco, e non soltanto per le cipolle. Tra dieci giorni andremo a raccogliere le patate e le previsioni sulle quotazioni non sono per nulla confortanti”.

Exit mobile version