Gli studenti della Tuscia si formano a Sapore di Romagna

Con l’allentarsi delle restrizioni dovute alla pandemia e l’arrivo della stagione calda, Università e mondo del lavoro tornano a incontrarsi sul campo con la speranza di una veloce ripartenza dopo anni complicati. Con queste premesse l’Università degli Studi della Tuscia ha organizzato un’uscita didattica in Emilia Romagna: accompagnati dal professore Saverio Senni, docente di economia agraria e sviluppo rurale, 50 studenti del corso di laurea magistrale in Scienze agrarie e ambientali del dipartimento Dafne hanno visitato i frutteti e lo stabilimento della Cooperativa Sapore di Romagna. Un’occasione per condividere passione, difficoltà e competenze della frutticoltura.

“Crediamo sia stata una bella iniziativa per i ragazzi, che hanno avuto l’occasione conoscere il nostro territorio e noi agricoltori” spiega Mattia Canonici, responsabile dell’azienda agricola di famiglia. “Credo sia molto importante per uno studente poter toccare con mano e vedere da vicino come curiamo un impianto frutticolo. Li ho trovati curiosi e coinvolti, qualcuno ha condiviso la propria esperienza con me per poter imparare cose nuove, altri hanno fatto domande dimostrando una buona preparazione di base. Mi ha fatto molto piacere ricevere molte domande a cui ho risposto con aneddoti di lavoro quotidiano”. Come riportato dal sito italiafruit.net, completata la visita tra gli impianti a regime biologico, gli studenti dell’Università della Tuscia, hanno incontrato in videoconferenza il direttore di Italia Ortofrutta Vincenzo Falconi.

“Grazie alla fiducia degli operatori della filiera si ottengono i risultati migliori, quelli che portano beneficio sia alle attività in campo che alle cooperative o le organizzazioni di produttori, impegnate nel piazzare il prodotto o sviluppare nuove colture. La nostra capacità di valorizzare il prodotto è ciò che ci porta successivamente a ricevere la fiducia del distributore che si affida alle nostre forniture sia in termini di proprietà organolettiche del prodotto che della continuità di fornitura” spiega Luca Canonici, presidente della Coop. Sapore di Romagna e della OP BIOP.

Successivamente gli studenti hanno avuto l’occasione di visitare lo stabilimento e visionare tutti i reparti, dal conferimento alla spedizione passando per calibratrici, celle frigorifero, linee di confezionamento e celle di stoccaggio. Il professor Senni ha dichiarato: “nel corso della lunga esperienza di docente universitario ho verificato che queste occasioni aggiungono moltissimo alle lezioni d’aula che rappresentano il contesto formativo principale nell’Università italiana. Il modo in cui Sapore di Romagna riesce non solo ad aggregare le produzioni dei propri soci, ma anche ad indirizzarli verso l’adozione di tecniche eco-sostenibili, ad aiutarli nella conoscenza sia dei mercati che delle politiche di comparto, rappresenta uno dei punti di forza dell’intero sistema agroalimentare romagnolo che ha indotto il Dipartimento Dafne a sceglierlo per la visita didattica 2022”.

Questo “open-day” organizzato dalla Cooperativa per gli studenti dell’Università degli Studi della Tuscia è un segnale del nuovo approccio che il mondo del lavoro dovrà offrire agli istituti scolastici, per permettere ai percorsi formativi di essere più efficaci dando immediato riscontro allo studente di ciò che ha imparato in aula. Gli studenti hanno avuto modo di comprendere che si troveranno a competere in un comparto sempre più complesso e dinamico in cui il successo di un progetto imprenditoriale, individuale o cooperativo che sia, dipende in larga parte dalle risorse umane che vi sono coinvolte. Questo approccio permetterà di trasmettere conoscenze empiriche e valori umani, permettendo alla filiera agricola di trovare risorse pronte a custodire il patrimonio agricolo nazionale negli anni a venire.

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