Sindacati, Daniele Cavalleri alla guida di FAI CISL Lombardia

Oggi, a San Pantaleone in provincia di Bergamo, il Consiglio generale della Fai Cisl Lombardia, federazione dei lavoratori agricoli dell’industria alimentare, delle foreste, della pesca, della zootecnia e della bonifica, ha eletto come nuovo segretario generale Daniele Cavalleri. Con lui nella segreteria regionale sono stati eletti Gennaro De Falco e Paola Marazzi. Il neo-eletto succede a Massimiliano Albanese, entrato in Segreteria nazionale un mese fa in occasione del VII Congresso della Fai Cisl. Cinquant’anni, sindacalista nel comparto agroalimentare dal 1996, Daniele Cavalleri ha guidato in passato la Fai Cisl bresciana ed è stato segretario generale aggiunto nella Fai regionale. Subito chiare le sue priorità: sicurezza sul posto di lavoro e consolidamento delle tutele dei lavoratori.

A presentare la relazione di apertura è stato proprio l’uscente Albanese, il quale ha sottolineato le sfide cui il sindacato deve fare fronte: il conflitto ucraino e all’impennata dei costi di materie prime. “Siamo chiamati a un grande impegno civile e di contrasto all’illegalità nella consapevolezza che è necessario valorizzare le categorie che rappresentiamo attraverso le risorse del Pnrr, ma anche attraverso la contrattazione. Alle controparti chiediamo responsabilità nella fase dei rinnovi dei contratti, in un nuovo perimetro che ridimensioni il numero dei contratti e riconosca la rappresentatività anche delle associazioni datoriali, per ricondurre la discussione sul salario nell’ambito delle vere relazioni industriali”.

Ha presieduto i lavori il Segretario generale della Cisl Lombardia, Ugo Duci, che si è detto certo che Cavalleri saprà proseguire il lavoro svolto negli ultimi anni in sinergia. Sono intervenuti anche il Segretario generale della Cisl Bergamo, Francesco Corna, e molti delegati e dirigenti della Federazione. A concludere i lavori è stato il Segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, che ha sottolineato l’attenzione del sindacato verso l’attuazione del Pnrr: “con 538 miliardi di euro l’agroalimentare rappresenta un quarto del nostro Pil, serve una gestione efficace del Pnrr che passi per un moderno patto sociale che metta insieme governo, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali. Bisogna redistribuire la crescita economica e generare sviluppo sostenibile”.

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