Peste suina, per Coldiretti Umbria occorrono provvedimenti

Peggiora sempre di più la situazione relativa alla Peste Suina Africana provocata dai cinghiali, animali molto prolifici e diffusi. Focolai dell’epidemia si registrano in Piemonte e in Liguria, ma a breve potrebbero essere tante altre le regioni coinvolte. Coldiretti Umbria lancia l’allarme in un comunicato dai toni accesi: “rischiamo uno tsunami economico per gli allevamenti suinicoli e conseguentemente per i prodotti trasformati. Non possiamo più attendere. Ribadiamo con forza che è urgente l’adozione di misure immediate per il contenimento dei cinghiali”. Per Albano Agabiti, presidente Coldiretti Umbria, “oltre agli inestimabili danni alle colture e ai rischi provocati dall’abnorme numero di cinghiali che invade le nostre campagne, dobbiamo registrare oggi un’emergenza sanitaria molto vicina ai nostri confini, quella della peste suina, che si diffonde attraverso gli ungulati”.

Coldiretti ha più volte sollecitato nelle sedi istituzionali e nelle piazze la necessità di ridurre il numero di cinghiali attraverso le attività venatorie. “La PSA, anche se non è trasmissibile agli esseri umani, può colpire cinghiali e maiali ed è spesso letale per loro. Rischiamo che l’emergenza si allarghi e metta a serio rischio l’intero comparto suinicolo umbro, le eccellenze che da esso derivano e la norcineria umbra, segmento importante dell’economia agricola regionale e settore di punta dell’agroalimentare Made in Italy. Chiediamo quindi l’attivazione di tutte le forme di controllo per arginare la proliferazione incontrollata di questi ungulati, controllo che nonostante le ripetute nostre sollecitazioni non hanno trovato attenzione da parte delle istituzioni”.

“In quest’ambito – commenta Mario Rossi, Direttore regionale Coldiretti – oltre ad un più efficace contenimento, assume ora ancor più importanza e valore, la necessità di costruire al più presto sul nostro territorio quella filiera tanto invocata per la commercializzazione e tracciabilità delle carni dei cinghiali, sulla quale il compito e il supporto dell’apposito gruppo di lavoro preannunciato in sede di tavolo tecnico regionale va chiarito e reso immediatamente operativo. Pur senza alimentare al momento allarmismi – ha proseguito Rossi – occorre mettere in campo ogni iniziativa utile a fermare il proliferare dei cinghiali e garantire la sicurezza degli allevamenti suinicoli, monitorando attentamente la situazione per evitare strumentalizzazioni e speculazioni a danno dell’intero comparto”.

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