Caporalato, per Terre dell’Etruria occorre debellare il fenomeno

Tractor preparing land for sowing

Secondo un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Piombino, tre aziende maremmane avrebbero reclutato e sfruttato numerosi lavoratori sia italiani che stranieri, impiegandoli in nero e sottopagandoli. A tal proposito la cooperativa Terre dell’Etruria ha inteso condannare con fermezza, in una nota, quanto emerso, sottolineando la sua volontà ed il suo impegno alla collaborazione per stroncare il fenomeno del caporalato, una delle principali piaghe del mondo agricolo.

Terre dell’Etruria lavora da sempre con le aziende socie per assicurare il massimo rispetto di tutte le norme a tutela della dignità del lavoro. “Ringraziamo pubblicamente e siamo vicini al lavoro svolto dalla Guardia di Finanza di Piombino ed offriamo la nostra totale collaborazione per cercare di combattere e sconfiggere questo fenomeno, quantomeno nel nostro territorio” ha affermato Massimo Carlotti, presidente della cooperativa e responsabile dipartimento agroalimentare e pesca Legacoop Toscana.

“La nostra cooperativa da anni mette al centro dei propri interessi la sicurezza e la tutela dei lavoratori, cercando di far conciliare le loro esigenze con quelle dei produttori e dei consumatori” continua ancora Carlotti. “È assurdo pensare che ci sia ancora chi agisce in maniera così subdola ed illegale, andando a danneggiare di riflesso tutto il settore circostante con fenomeni di dumping e con un forte impatto sui redditi delle aziende agricole sane. Oggi abbiamo la tecnologia per accelerare ed incrementare questo tipo di controlli e la speranza è quella di poter debellare questo fenomeno. La rabbia è tanta, soprattutto perché viene data un’immagine sbagliata dell’agricoltura locale, andando a danneggiare fortemente anche chi ha sempre messo la persona al centro di ogni suo progetto. La strada da fare è ancora lunga purtroppo, ma riponiamo piena fiducia nelle autorità e nel loro operato, confidando anche nel buon senso di tutti i nostri collaboratori agricoli”.

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