Mobilitazione Confcommercio, l’Umbria aderisce

Il presidente Giorgio Mencaroni ha annunciato l’adesione dell’Umbria alla Giornata di mobilitazione nazionale di Confcommercio “Legalità ci piace!”, un’iniziativa di analisi e sensibilizzazione sulle conseguenze dei fenomeni criminali per l’economia reale e per le imprese giunta alla nona edizione. Quest’anno il tema principale sarà l’usura e l’infiltrazione della criminalità nel tessuto economico. “Mai come in un momento come questo, dopo oltre due anni di pandemia e con un tesissimo clima internazionale, il tema della sicurezza delle imprese e della legalità deve essere al centro della nostra attenzione” ha detto il presidente di Confcommercio Umbria Mencaroni. Il 17,7% degli imprenditori si è dichiarato preoccupato per il rischio di esposizione a usura e racket nella zona in cui operano, un valore che deve far riflettere.

Molte imprese hanno avuto accesso nel 2020 a finanziamenti a tasso agevolato regionali o nazionali. L’emergenza però non è finita e ora si sono aggiunti gli aumenti dei costi energetici. “Un primo passo per uscire da questa situazione potrebbe essere una moratoria di un ulteriore anno nella restituzione del debito e un allungamento dei tempi per il rientro, un appello che estendiamo al sistema bancario, per tutte quelle imprese che non sono riuscite ad accedere ai benefici del Mediocredito Centrale o dei bandi della Regione Umbria”. Per Mencaroni fenomeni illegali come contraffazione, abusivismo, pirateria, estorsioni, usura, infiltrazioni della criminalità organizzata, furti, rapine, taccheggio, corruzione alterano la concorrenza, comportano la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti. “Non dobbiamo smettere di denunciare e combattere questi fenomeni poiché impattano pesantemente sul sistema economico-sociale e fanno chiudere le imprese oneste”.

Quasi il 12% delle imprese del terziario di mercato ha percepito un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2021 rispetto all’anno precedente. L’usura è il fenomeno criminale percepito da più imprenditori del terziario, il 27%. L’11% degli imprenditori ha avuto notizia diretta di episodi di usura o estorsione nella propria zona, mentre il 17,7% è molto preoccupato per il rischio di esposizione a usura e racket nel proprio territorio. Sei imprese su dieci sono dell’idea che il degrado urbano abbia un impatto negativo sull’andamento dell’impresa. Il 64,9% delle imprese ha riscontrato fenomeni di degrado nella propria zona e un’impresa su cinque ritiene peggiorato il livello di qualità della vita nell’area in cui opera. In Italia almeno 30mila imprese del commercio, della ristorazione e della ricettività sono oggi ad elevato rischio usura. L’illegalità costa alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi quasi 31 miliardi di euro e mette a rischio circa 200mila posti di lavoro.

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