Joseph Luraschi: “Intervenire su posture e abitudini scorrette per eliminare il dolore, così la chiropratica educa a stare bene”

Joseph Luraschi

Sempre più persone, anche nel nostro Paese, si avvicinano alla chiropratica, disciplina che punta a ripristinare l’equilibrio del corpo messo ‘a dura prova’ da abitudini e posture scorrette. Il campanello d’allarme è sempre un dolore, che spinge chi lo prova a cercare una soluzione il più possibile duratura. “L’obiettivo della chiropratica, nonché il tratto che la distingue dalle altre discipline, è proprio questo: agire sulla causa che provoca il dolore per eliminarlo definitivamente, invece di puntare solo a placare il fastidio – spiega Joseph Luraschi, Dottore Chiropratico con anni di esperienza, che esercita nel proprio studio di Milano City Life -. Il dolore, infatti, è un sintomo, il modo con cui il cervello ci comunica la presenza di un problema nel nostro organismo”. Da qui l’approccio del chiropratico che guarda alla persona nel suo complesso, partendo, prima ancora che dalla visita vera e propria, da un colloquio approfondito sulle abitudini del paziente e sulla sua vita quotidiana. “Molte problematiche, infatti, sono determinate dall’assunzione di posture sbagliate o da abitudini scorrette protratte nel tempo – aggiunge Luraschi -, perciò nella maggior parte dei casi la comparsa del dolore non coincide con l’inizio del comportamento errato”.

Sebbene la chiropratica stia riscuotendo sempre maggior successo tra gli italiani, persiste ancora qualche pregiudizio relativo alla disciplina, alimentato da quanti tentano di esercitarla senza averne titolo. Per questo motivo è fondamentale far riferimento al sito dell’Associazione italiana chiropratici, dove è possibile consultare l’elenco di tutti i professionisti attivi nel nostro Paese. Quello per diventare chiropratico, del resto, è un percorso di formazione complesso e completo. Luraschi, che anche grazie alla madre americana si è avvicinato alla disciplina come paziente sin da piccolissimo, per esempio, si è laureato in Chiropratica all’Anglo-European College of Chiropractic (Aecc) di Bournemouth, in Inghilterra.

“Alla base della chiropratica c’è una profonda conoscenza dell’anatomia umana. E non potrebbe essere altrimenti, dal momento che interveniamo manualmente su ossa e muscoli per modificare le ‘indicazioni’ mandate dal cervello” aggiunge il professionista, sottolineando come l’ideale sarebbe rivolgersi al chiropratico quando ci si sente bene, per agire in maniera preventiva ed evitare l’insorgenza di problemi dovuti alla ripetizione prolungata del gesto o del comportamento scorretto. Oggi, invece, accade il contrario: si chiede aiuto per risolvere un fastidio, spesso sopportato per tanto tempo. Poiché la quotidianità di ciascuno di noi è ricca di episodi potenzialmente traumatici, come cadute, storte o posizioni sbagliate assunte tutti i giorni come accavallare le gambe, sedersi con il portafoglio nella tasca posteriore dei pantaloni, o anche inavvertitamente posizioni scorrette nel sonno, solo per fare qualche esempio, “l’ideale – conclude Luraschi – sarebbe farsi visitare almeno una volta al mese” per mantenere in equilibrio il proprio corpo ed “educarlo a stare bene”.

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