Benedetto Delle Site (UCID): «Il Manifesto dell’impresa etica è uno strumento fondamentale per portare la dottrina sociale della Chiesa nei processi aziendali»

È stata una giornata all’insegna della fede e dell’etica nell’impresa quella che ha visto giovani imprenditori, dirigenti d’azienda e professionisti provenienti da tutta l’Italia ritrovarsi per il ritiro spirituale annuale del Movimento Giovani dell’UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) che si è concluso con la sottoscrizione del Manifesto dell’impresa etica da parte del cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, in qualità di primo firmatario, e con la visita allo stabilimento bolognese della FAAC accompagnata dal presidente Andrea Moschetti.

Un momento importante secondo Benedetto Delle Site, presidente nazionale del Movimento Giovani dell’UCID, fra i giovani che hanno contribuito ben sette anni fa alla stesura del Manifesto dell’impresa etica.

«Si tratta di un documento – evidenzia Delle Site – nato anche a seguito dell’udienza che il 31 ottobre 2015 Papa Francesco ha concesso alla nostra associazione, scritto dai giovani, articolato in 8 punti e rivolto agli imprenditori che hanno a cuore la centralità della persona umana, la responsabilità sociale d’impresa, il valore e la dignità del lavoro contro la piaga della disoccupazione, in particolar modo giovanile, e la valorizzazione della donna come madre e lavoratrice, nel quadro di una ecologia veramente integrale».

Il Manifesto dell’impresa etica è un prezioso strumento attraverso il quale entrare nelle aziende per parlare di dottrina sociale della Chiesa e portare questa nei processi aziendali: «Da poco abbiamo deciso anche di trasformare il Manifesto dell’impresa etica estendendolo con una parte dedicata ai suoi sottoscrittori – prosegue il presidente dei giovani imprenditori cattolici -. Per questo, la prima sottoscrizione da parte del cardinale Zuppi in occasione del nostro ritiro spirituale a Bologna è stata per noi motivo di emozione e un grande incoraggiamento».

I principi e le finalità del documento sono tesi a sostenere e favorire una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, nella prospettiva di un lavoro dignitoso per tutti: «I punti cardine – conclude Delle Site – sono la centralità della persona umana e la considerazione dell’azienda come una comunità di persone prima che insieme di beni, il riconoscimento del profitto quale indicatore del buon andamento dell’impresa e non come fine esclusivo, ancora, l’estensione della sussidiarietà in un’ottica di servizio, la responsabilità sociale e ambientale d’impresa anche attraverso puntuali strumenti di misurazione, l’equilibrio fra tempi del lavoro e tempi per la famiglia che include il sacrosanto rispetto nei confronti dei lavoratori dei giorni di riposo e delle festività».

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