Rincari, Coldiretti Puglia chiede tavolo per salvare le stalle

La situazione degli allevatori in Puglia è ormai insostenibile, tanto che nell’ultimo anno si è registrata la chiusura di oltre 120 stalle. Per poter pagare un caffè al bar, gli imprenditori del comparto sono costretti a mungere tre litri di latte, visto che questo è pagato solo qualche decina di centesimi alla stalla, ben al di sotto dei costi di produzione. Come è noto, la causa di questo risiede negli aumenti spropositati di mangimi ed energia, in larga parte dovuti al conflitto in Ucraina.

A fare il punto della situazione e lanciare un allarme è la Coldiretti Puglia, che invita l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia ad attivare l’accordo regionale firmato da allevatori e trasformatori e rimasto inapplicato per la mancanza di contratti che definiscano la trasparenza dei prezzi all’interno della filiera. Intanto è stato dato il via al decreto sulle pratiche sleali, ed è stato individuato l’ICQRF quale autorità nazionale di contrasto per l’accertamento delle violazioni delle pratiche commerciali sleali. Coldiretti sta raccogliendo gli elementi sul territorio per le denunce, con particolare riferimento alla violazione legata al mancato riconoscimento dei costi di produzione.

Dai campi alle stalle, i costi di produzione sono cresciuti in modo mai visto prima. È raddoppiata la spesa per le semine e per l’alimentazione degli animali: le quotazioni dei principali elementi della dieta degli animali, dal mais alla soia, sono schizzati su massimi che non si vedevano da anni. “Il prezzo del latte alla stalla in Puglia deve necessariamente essere al di sopra dei costi di produzione”, ribadisce il direttore di Coldiretti Puglia Pietro Piccioni.

Serve responsabilità con un “patto etico di filiera” che garantisca una adeguata remunerazione dei prodotti agricoli e punti a privilegiare sugli scaffali il Made in Italy a tutela dell’economia, dell’occupazione e del territorio, con il coinvolgimento delle differenti catene della Grande Distribuzione Organizzata. Coldiretti Puglia chiede un’assunzione di responsabilità della filiera tra allevatori, industrie e distribuzione per salvare il latte e le stalle pugliese perché non c’è più tempo.

La tendenza è drammatica: dal 2014 ad oggi hanno già chiuso in Puglia 440 stalle, gli allevatori sono ormai costretti a chiudere i battenti e a vendere gli animali. Con 3 DOP – canestrato pugliese, mozzarella di Gioia del Colle e mozzarella di bufala – e 17 formaggi riconosciuti tradizionali dal MIPAAF tra cui burrata e caciocavallo, il settore lattiero–caseario garantisce primati a livello nazionale e Sigilli della biodiversità dal valore indiscutibile.

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