Confagricoltura Cuneo: “niente polizze ad aziende della frutta”

La lunga crisi economica, il Covid e ora la guerra minacciano l’economia italiana ed europea. Alcuni settori sono più a rischio di altri, tra questi il comparto frutticolo che deve vedersela anche con le bizze di un clima impazzito. Il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, lancia l’allarme sulle segnalazioni di numerose aziende che hanno difficoltà a sottoscrivere nuove polizze per la gestione del rischio, in quanto le compagnie assicurative rifiutano di stringere accordi con loro. Sono soprattutto i coltivatori di drupacee e kiwi a vedersi negate le polizze.

“Non è questo il modo di sostenere un settore già in evidente difficoltà a causa delle gelate eccezionali dello scorso anno, dei costi di produzione in aumento e di dinamiche di mercato ancora decisamente incerte” tuona Allasia, il quale avverte che se non si trova rapidamente una soluzione si rischia il caos tra le imprese impegnate nella coltivazione dei frutteti. La preoccupazione monta giorno dopo giorno, anche in virtù di un inverno decisamente troppo mite e siccitoso che potrebbe avere conseguenze sulle piante con fioriture anticipate, esponendo i frutteti ai danni da eventuali gelate tardive.

Secondo Michele Ponso, presidente della FNP Frutticoltura di Confagricoltura, “quanto sta avvenendo è grave e avrà ricadute sulla sostenibilità economica dei consorzi Condifesa i quali, come gli agricoltori, si sono già fatti carico in questi anni dei pesanti ritardi legati ai trasferimenti dei fondi da parte dello Stato e potrebbero trovarsi presto in difficoltà”. Intanto sempre meno aziende sono al riparo da fenomeni meteorologici estremi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici. In Piemonte sono circa 8.000 le aziende, il 60% delle quali in provincia di Cuneo, per una superficie coltivata di circa 18.500 ettari e un fatturato che supera i 500 milioni.

L’Unione Europea va proprio in questa direzione: la nuova PAC destina alla gestione del rischio il 3% dell’intero budget italiano, con strumenti come i fondi mutualistici che assicurano il comparto primario dai danni metereologici. Con la PAC i versamenti ai fondi possono essere cofinanziati fino al 70%, fatto decisamente interessante per il comparto agricolo, ma ci si aspetta che tutti facciano la loro parte, a partire dalle compagnie assicurative.

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