Fotovoltaico senza “consumo di suolo”: pronto il bando per la installazione dei pannelli sui tetti delle azienda agricole.

C’è ora la possibilità di installare i pannelli fotovoltaici nelle imprese agricole, senza il consumo di suolo, però. Un miliardo e mezzo di euro per chi sceglierà i propri tetti di immobili e capannoni per posizionarvi gli elementi capaci di catturare la forza del sole e dare un prezioso contributo alla carenza di energia in questo periodo di transizione.
“La pubblicazione del bando entro il 31 marzo per accedere a 1,5 miliardi di euro di finanziamenti per l’istallazione di pannelli fotovoltaici su migliaia di tetti di stalle e cascine, senza il consumo di suolo, è una prima importante risposta alla nostra mobilitazione a sostegno delle campagne, nell’interesse degli agricoltori e dei consumatori”.
E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’apprezzare l’annuncio del Ministro delle Politiche Stefano Patuanelli, nell’ambito del Pnrr, che consente l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq per 0,43 GW sulle coperture degli edifici agricoli e zootecnici ma senza consumare terreno fertile.
Una opportunità per migliaia di imprese agricole e zootecniche che possono avvantaggiarsi del contenimento dei costi energetici ma anche – sottolinea Prandini – per il Paese che può beneficiare di una fonte energetica rinnovabile in una situazione di forti tensioni internazionali che mettono a rischio gli approvvigionamenti.
Sarà possibile, infatti, installare pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici a uso produttivo nel settore agricolo, zootecnico e agroindustriale, con un contributo che potrà coprire anche i costi di riqualificazione e ammodernamento delle strutture, con la rimozione di eternit e amianto sui tetti (ove presente) e/o migliorando la coibentazione e areazione, anche al fine di contribuire al benessere degli animali.
Per attuare questa misura del Pnrr, il ministero si avvarrà del Gse, al quale dovrebbero essere delegate anche alcune delle funzioni di monitoraggio, controllo, e rendicontazione delle spese.
Per quanto riguarda le tempistiche, entro fine febbraio dovrebbe essere stipulato l’accordo con il Gse ed a breve essere inviato alla Conferenza Stato-Regioni il decreto ministeriale che definisce le modalità applicative della misura, con indicazioni, tra le altre cose, sulle tipologie di contributo in conto capitale (si prevede un contributo a fondo perduto minimo del 50%).
Entro il 31 dicembre 2022, inoltre, il ministero dovrà rispettare l’obiettivo previsto di erogare ai beneficiari almeno il 30% delle risorse finanziarie assegnate a questo investimento, per poi raggiungere il 50% entro la fine del 2023 e il 100% entro la fine del 2024.

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