Caro bollette, per la CGIA Mestre misure del governo insufficienti

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La difficile congiuntura economica e geopolitica ha spinto il Governo Draghi a prendere ulteriori misure per fare fronte ai rincari in bolletta delle famiglie italiane, rendendoli più sopportabili. Proprio ieri l’esecutivo ha approvato lo stanziamento di 6 miliardi di Euro che, sommati a quelli erogati in precedenza, portano il totale a 11 miliardi. Una misura imponente? Senza dubbio sì. Sufficiente a mettere gli italiani al riparo dagli aumenti? Purtroppo no.

L’Ufficio studi della CGIA di Mestre ha fatto i conti e i risultati non sono buoni: secondo le stime, nonostante i provvedimenti governativi le famiglie e le imprese dovranno comunque affrontare un rincaro da 33,8 miliardi di Euro soltanto nel primo semestre dell’anno. Troppo drastici e repentini sono stati gli aumenti dovuti in larga parte alle tensioni geopolitiche. Lo studio della CGIA ha stimato, per i primi sei mesi del 2022 rispetto al 2019, un aumento di luce e gas di ben 44,8 miliardi di Euro: 15,4 per le abitazioni e 29,4 per le imprese. Da tale impressionante cifra vanno sottratte le misure prese dal Governo: 3,8 miliardi con la legge di Bilancio 2022, 1,7 del decreto per il contrasto ai rincari energetici e 5,5 miliardi di ieri. La cifra che si ottiene è appunti 33,8 miliardi, 8,9 sulle spalle delle famiglie e 24,9 su quelle delle aziende.

E nel resto d’Europa come si sono regolati? Non sono rimati con le mani in mano, senza dubbio. Spagna e Francia hanno imposto tetti temporanei agli aumenti delle bollette mentre Polonia, Portogallo, Grecia, ed Estonia, invece, hanno previsto anche sconti o azzeramenti totali delle tariffe di rete, rinviandone nel tempo gli aumenti o ponendoli a carico del bilancio dello Stato. Per questo il giudizio dell’Ufficio studi della CGIA nei confronti del Governo non è dei più teneri: l’esecutivo dovrebbe approvare misure ancora più drastiche anziché limitarsi ad erogare somme insufficienti. Resta da vedere cosa farà Draghi ma, di certo, la situazione a dir poco tesa in Europa orientale non sta aiutando.

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