Rincari energetici, Copagri Lombardia lancia l’allarme sul latte

Durante la riunione del tavolo latte convocato dalla Regione Lombardia il presidente della Copagri Lombardia Roberto Cavaliere ha lanciato l’allarme sul prezzo del latte e sulla difficile situazione che stanno vivendo gli allevatori del Paese e della Lombardia, vessati dai rincari delle materie prime e delle tariffe energetiche. Sono ormai migliaia le imprese sull’orlo del fallimento, anche a causa delle problematiche croniche che da anni frenano lo sviluppo del comparto zootecnico. “Per tali ragioni i produttori sono costretti a destinare il latte alla produzione di agroenergie, una soluzione dolorosa, provocatoria ma inevitabile per fare sopravvivere le aziende”. L’auspicio è che questa non diventi una misura strutturale.

In particolare si parla di oltre un miliardo di litri di latte dirottato sulla produzione di biogas, decisione che garantirebbe ai produttori un guadagno fino a 50 centesimi pro litro, superiore ai circa 40 dell’industria”. Un impianto agroenergetico da 1 megawatt può assorbire fino a 8000 litri di latte al giorno. “Nessuna scelta imprenditoriale ma una decisione sofferta causata dalla gravissima situazione emergenziale e dalle mancate risposte sul versante economico per le aziende e i produttori, nonostante il Tavolo di filiera del settore lattiero-caseario”, rimarca Cavaliere.

Del resto la situazione dei costi energetici è ormai drammatica: in Lombardia gli aumenti per gasolio agricolo, gas ed elettricità hanno impattato su un’azienda media per 4 cent/litro, che si va ad aggiungere ai 4 cent/litro del 2021 legati all’aumento dei costi produttivi e delle materie prime. Otto centesimi per litro potrebbero apparire una cifra contenuta ai non addetti ai lavori, ma basti pensare che si traduce in una perdita annua stimata superiore al miliardo di Euro. Una situazione ormai insostenibile che coinvolge tutta Italia, conclude il presidente di Copagri Lombardia.

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