Caro bollette, l’allarme di Confcommercio Marche Nord

Sopra la ripresa economica italiana incombe la Spada di Damocle dei rincari energetici e le istituzioni si stanno muovendo per scongiurare il peggio. Questa mattina Confcommercio Marche Nord, nelle persone del presidente Angelo Serra, direttore Amerigo Varotti, vice presidente Barbara Marcolini e vice direttore Agnese Trufelli, ha consegnato al Prefetto di Pesaro Urbino Tommaso Ricciardi un documento da recapitare al Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi e al Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Vi si trovano alcune proposte per contrastare il caro-bollette che sta flagellando le imprese del terziario.

Dopo la consegna, le personalità di Confcommercio Marche Nord hanno illustrato il proprio punto di vista in una conferenza stampa. Varotti ha ricordato che le imprese marchigiane sono ormai vicine al collasso per la pandemia e la crescita esponenziale di elettricità, gas e carburanti. I dati sono inequivocabili: gli aumenti medi sono del 40-60% nel 2022 ma a questi vanno sommati i rincari del 2021 che portano il totale anche al 200% rispetto a prima del Covid. “Circa 100 aziende si sono rivolte a noi lamentandosi, la nostra stessa bolletta elettrica è passata da 4.360 euro a 11.184”.

Il settore alberghiero al momento è meno colpito perché la maggior parte delle strutture sono stagionali ma ad aprile, quando riapriranno, gli effetti saranno nefasti. “Le misure messe in atto dal Governo sono insufficienti, è sbagliato il Decreto Legge del 27 gennaio dove è previsto l’annullamento della voce in bolletta relativa agli “oneri di sistema” per tutte le utenze con potenza disponibile superiore a 16,5 kw” perché non tutela le micro imprese”. I rimedi? Bisogna ridurre la dipendenza dall’estero, riformare la struttura della bolletta, ridurre l’Iva dal 22% al 10%.

Secondo il presidente Serra il settore alberghiero è particolarmente preoccupato, la tentazione è di alzare i prezzi ma si perderebbe la clientela. Ha proseguito Marcolini: “fondamentale l’intervento del Governo, ma chiediamo anche ai Comuni la riduzione della Tari”. Il presidente dell’associazione Ristoratori di Confcommercio Mario Di Remigio non usa mezzi termini: parla di situazione tragica che in alcuni casi spinge a non riaprire i locali. Il grido è unanime: “servono misure urgenti”.

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