Parco eolico offshore a Taranto, partono i lavori

Renexia ha annunciato l’inizio delle manovre di posizionamento della prima turbina di Beleolico al largo del molo polisettoriale di Taranto, dove sorgerà primo parco eolico offshore italiano e del Mediterraneo. Si tratta di una notizia che fa ben sperare per l’economia tarantina, dopo l’annuncio dei lavori per lo spazioporto di Grottaglie. La concessione avrà una durata di 25 anni e l’energia prodotta, 60.000 Mwh rigorosamente green, sarà in grado di sostenere sessantamila persone. Consistente anche il vantaggio ambientale con un risparmio di circa 730mila tonnellate di CO2.

La società Renexia, afferente al Gruppo Toto con affari nelle rinnovabili in Italia e negli Stati Uniti, ha diramato una nota dove afferma che il parco porterà vantaggi per il territorio in termini ambientali ed economici, visto che la manutenzione avverrà sia via mare che via terra e ci sarà bisogno delle imprese locali. “Renexia si è affidata alla fornitura della componentistica da importanti player internazionali, tuttavia il nostro obiettivo è creare una filiera tutta italiana, contribuendo a creare una manifattura che oggi ancora non c’è”. Così ha detto l’azienda.

Ma cosa si intende con eolico offshore? Si tratta di turbine costruite sulla superficie del mare, dove il vento è generalmente più veloce e stabile e la produzione di elettricità è maggiore. Per questo tipo di centrali le associazioni ambientaliste sono più bendisposte e le proteste più flebili, inoltre l’impatto sull’ecosistema è minore. Alla fine del 2018 in tutto il mondo i parchi eolici offshore generavano 23,1 GW di potenza, di cui quasi 18,3 GW solo in Europa. Nel Vecchio Continente i paesi più produttivi erano Regno Unito, Germania, Belgio e Danimarca. Il parco eolico maggiore era Walney, nel mare d’Irlanda, con una capacità complessiva di 659 MW.

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