Ruote Libere lancia un allarme sulla situazione degli autotrasportatori, già vessati da una crisi cronica e ora messi alla prova da una nuova stangata sul carburante. I suoi associati, scontrini alla mano, fotografano un contesto drammatico: il gasolio più economico al distributore self-service si aggira intorno a 1,65 Euro al litro e, visto che gli autocarri Euro 5 e 6 in media percorrono 3 chilometri con un litro, significa che un autotrasportatore spende circa 0,55 euro al chilometro solamente per il carburante. Dal momento che il costo del servizio supera di poco un Euro al chilometro, è evidente che molte aziende lavorano in perdita e rischiano di chiudere.
La portavoce di Ruote Libere Cinzia Franchini non usa mezzi termini e punta il dito contro gli aumenti incontrollati dei carburanti, ormai una vera emergenza per l’intera economia italiana. “Ribadiamo dunque – dichiara Franchini – l’urgenza di ridurre il costo del gasolio eliminando l’Iva sulle accise, una sorta di ‘tassa sulle tasse’ che non ha ragion d’essere”. Se questo stato di cose perdura e i costi scaricati sui camionisti si aprirebbero le porte per l’illegalità e il lavoro nero, avverte Franchini. “I numeri parlano chiaro: chi lavora nella legalità non riesce a stare sul mercato. Davanti a tutto questo il Governo non può più continuare a girarsi dall’altra parte”. Ora la parola passa alle istituzioni ma, di certo, il tempo non gioca a favore degli autotrasportatori.
Eppure i dati di settore nel 2021 avevano evidenziato segnali di ripresa, dopo il disastro del 2021. nel settore trasporti, gli indicatori congiunturali evidenziano qualche segnale di ripresa, dopo la debacle dello scorso anno. Gli investimenti nei mezzi di trasporto hanno segnato nei primi mesi del 2021 un +4,4%, mentre nel primo trimestre dell’anno i ricavi complessivi delle imprese di trasporto sono calati del 6,9%. Paradossalmente il settore registra delle difficoltà nel reperire il personale, fenomeno segnalato dal 38,2% delle imprese. Nell’autotrasporto operano 87mila imprese con 347mila addetti, il 73% dei quali in piccole e medie imprese.