La qualificazione edilizia di Messina potrà avviarsi dopo tante promesse. La pietra d’angolo sarà lo studio ambientale della Regione.

Erano state delle inosservanze al rispetto ambientale a bloccare il risanamento edilizio di Messina: l’Unione Europa ha “passato” i nuovi parametri grazie allo studio ambientale redatto disposto dal governo Musumeci, attraverso l’Ufficio speciale progettazione, adesso quei vincoli, che estendevano le “Zone di protezione speciale” alla gran parte del territorio urbano. Nello specifico si deve dare vita a misure di mitigazione ambientale del tessuto edilizio esistente a tutela degli habitat delle specie di uccelli che sorvolano la città dello Stretto.
Così il governatore Nello Musumeci annuncia una notizia lungamente attesa da tutti gli ordini professionali perchè, tiene a sottolineare, «adesso potranno essere attivati centinaia di cantieri, con importanti ricadute sul piano economico ma anche concreti benefici per il decoro del centro abitato».
Il parere favorevole, trasmesso all’amministrazione comunale, impone una serie di misure di mitigazione ambientale da adottare negli edifici esistenti. Si tratta, in particolare, della realizzazione di serbatoi verdi nelle aree degradate e della previsione di opere per la cosiddetta “Rivalutazione ecologica di interfaccia”, vale a dire la messa a dimora di alberi e siepi attorno ai condomini. Previste, inoltre, rigide prescrizioni per i palazzi: dovranno avere coperture verdi, terrazze a giardino e facciate non riflettenti.

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