Coldiretti Puglia, gli acquedotti perdono un litro su due

In un mondo dove reperire le risorse naturali risulta sempre più problematico non ci si può permettere il lusso degli sprechi. In Puglia la questione si presenta in tutta la sua gravità con l’acqua visto che, a causa delle reti colabrodo, si disperde circa la metà dei litri, fatto inaccettabile perché in uno scenario globale di riduzione degli scambi commerciali è fondamentale essere autosufficienti e garantire l’alimentazione delle popolazione.

Ad affermarlo è Coldiretti Puglia in riferimento ai dati di Osservatorio dell’ANBI sulle risorse idriche che segnala la pessima condizione dei grandi serbatoi di Puglia e Basilicata. Nonostante i valori idrici trattenuti siano cresciuti nelle due regioni rispettivamente di 9 e 3 milioni di metri cubi, si registra comunque una riduzione rispetto al 2020 in conseguenza di precipitazioni autunnali, inferiori a quelle dell’anno passato. Dal 2013 al 2019 il conto del dissesto idrico nella regione ha raggiunto quasi 1 miliardo di Euro di richieste di risarcimento danni per eventi climatici estremi con siccità, nubifragi e piogge torrenziali che hanno indebolito un territorio già fragile.

Il presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia ha dichiarato che “bisogna sfruttare tutte le risorse a disposizione per programmare gli interventi idrici e di riassetto del territorio nei prossimi anni, perché è andata persa finora l’opportunità di ridisegnare la bonifica integrale in Puglia, dove sono drammatici gli effetti dell’incuria e delle mancate opere di bonifica sul territorio, tanto tangibili che siamo riusciti a documentarli. Si sono consolidate nel tempo nuove e inevitabili esigenze di manutenzioni straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non devono essere scaricate sull’incolpevole platea di utenti, i quali hanno, loro malgrado, già subito nell’ultimo ventennio innumerevoli danni per mancata manutenzione”.

Inoltre Coldiretti Puglia e ANBI chiedono la determinazione dell’ammontare complessivo per ciascun Consorzio commissariato delle passività per opere e servizi strettamente connessi alla bonifica, delle esposizioni debitorie per prestiti e mutui e dei crediti effettivamente esigibili. “Ribadiamo la necessità di cristallizzare il pagamento degli oneri di contribuenza” aggiunge Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia “in attesa che sia rideterminata una misura equa dei contributi di bonifica, vincolati alla sola manutenzione ordinaria”.

Secondo Coldiretti Puglia e ANBI le istituzioni devono attivarsi per assicurare ai cittadini sicurezza ambientale, contrasto al dissesto idrogeologico e acqua per l’agricoltura. “Bisogna iniziare un serio programma di manutenzione delle opere di bonifica idraulica per riprendere appieno l’attività istituzionale con l’esercizio e la manutenzione delle opere pubbliche”. L’ANBI si è detta disponibile a collaborare con i Consorzi commissariati affinché tornino a svolgere il proprio ruolo insostituibile di ente pubblico economico ad autonomia funzionale e di autogoverno delle categorie interessate.

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