Coldiretti Puglia lancia l’allarme per le gelate, a rischio ortaggi e serre

DCF 1.0

L’irruzione di aria artica che si è abbattuta sull’Italia abbassando drasticamente le temperature di gennaio ha provocato gravi danni all’agricoltura italiana e in particolar modo della Puglia. Le gelate mattutine stanno mettendo a rischio verdure e ortaggi come cavoli, verze, cicoria e broccoli, peggiorando la situazione di un settore messo già in ginocchio dai drammatici aumenti dei prezzi dei beni energetici.

L’aumento record dei costi infatti sta mettendo gli agricoltori con le spalle al muro, tanto che molte serre sono state spente con drammatiche conseguenze sui vivai di ciclamini, lilium e ranuncoli. Coldiretti Puglia ha emesso un comunicato allarmante dove mette in guardia dalle ricadute delle bollette astronomiche, con effetti a cascata anche sulla riduzione dei consumi delle famiglie. Niente di buono per l’economia agricola pugliese, dunque, con il costo dell’energia che si riflette su tutta la filiera agroalimentare, la distribuzione ed i trasporti.

Il gasolio è aumentato fino al 50% facendo schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. Non va meglio per i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio che subiscono anch’essi una forte impennata del 60%. L’aumento dei costi riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi, l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio. Il rincaro dell’energia si abbatte poi sui costi di produzione come imballaggi e legno per i pallet da trasporti.

Coldiretti parla apertamente di emergenza: “serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle”. I massimi rappresentanti di Coldiretti regionale non usano mezzi termini e paventano guai peggiori se dovessero esserci eventi meteorologici estremi dovuti al riscaldamento globale, con precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Nel 2021 i raccolti sono crollati del 25% per il riso, 10% per il grano, 15% per la frutta e 9% per il vino. I danni stimati sono stati di oltre 150 milioni, ma si teme che questo possa essere solo l’inizio.

Exit mobile version