SIB Confcommercio, ecco il tavolo sulle concessioni demaniali

Si è svolta a Salerno l’assemblea del SIB – Sindacato Balneari “Disegniamo insieme le coste del futuro”, un tavolo tecnico per cercare una soluzione a una questione spinosa, quella delle concessioni demaniali marittime destinate alle attività turistiche e balneari. Nella sede territoriale di Confcommercio Campania si sono confrontati i rappresentanti delle istituzioni locali e si è cercato di dare voce a ogni opinione in merito.

Il presidente nazionale del SIB Antonio Capacchione è intervenuto ribadendo la necessità di impedire al Governo di fare un “colpo di mano” sulle concessioni demaniali e ha invitato le istituzioni a “evitare una prova di forza introducendo una norma non concordata con la categoria e non condivisa con le Regioni e i Comuni che costituirebbe un delitto per il paese”. Capacchione è stato estremamente preciso e dettagliato nel fornire ogni tipo di informazione sull’infuocata vertenza, rispondendo alle domande dei membri del collegio di partecipanti.

Del resto il settore è ormai in crisi cronica dal 2010 e le 30.000 aziende balneari italiane vivono una situazione di precarietà amministrativa per l’eliminazione del diritto di insistenza che in precedenza aveva garantito la continuità aziendale. All’incontro hanno partecipato anche il direttore generale di Confcommercio Campania Pasquale Russo, il presidente SIB Salerno Alfonso Amoroso e in videoconferenza l’On. Piero De Luca, esprimendo posizioni analoghe a quelle del presidente SIB. La questione della durata delle concessioni demaniali, nonostante le sentenze dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato resta, quindi, ancora problematica.

Alla base della querelle c’è la sentenza del Consiglio di Stato che proroga le concessioni demaniali soltanto fino al termine del 2023. Dal primo gennaio 2024 le spiagge dovranno essere aperte alla libera concorrenza, un termine perentorio scaduto il quale tutte le concessioni demaniali dovranno considerarsi prive di effetto, indipendentemente se via sia o meno un soggetto subentrante nella concessione. È stata quindi bocciata la proroga per un quindicennio delle concessioni introdotta nel 2018 con la legge di bilancio, un provvedimento che ha lasciato sbigottiti gli operatori di settore.

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