Firmato l’accordo tra Regione Sicilia e stato: ecco l’autonomia tributaria

Stato e Regione Sicilia hanno appena sottoscritto il nuovo accordo riguardante la finanza pubblica per il quadriennio 2022 – 2025 che aggiorna quello del 2018. Le firme del governatore Nello Musumeci e del ministro dell’Economia Daniele Franco sono arrivate dopo un lungo e sofferto negoziato: ora Palazzo d’Orleans potrà risparmiare soldi dei contribuenti e incrementare le entrate, introducendo la fiscalità di sviluppo e razionalizzando poste di bilancio. Una notizia importante che pone le basi per una nuova stagione della politica amministrativa siciliana.

L’intesa è stata inserita nel disegno di legge di bilancio dello Stato e sarà presto all’esame del Senato. Ma cosa prevede nel dettaglio l’accordo? Consentirà di ridurre il contributo statale a 800 milioni di Euro all’anno invece del miliardo attuale, ma la regione riceverà 100 milioni come acconto per la definizione delle norme di attuazione in materia finanziaria e per compensare lo svantaggio dovuto all’insularità. L’intesa quindi consente di ridurre i trasferimenti allo Stato al 2022 di circa 1,5 miliardi di euro.

Inoltre entro maggio 2022 andranno definite le voci di bilancio si IVA, F24, Split payment e bollo. Viene inoltre conseguito l’obiettivo dell’autonomia tributaria per favorire l’insediamento di imprese e cittadini europei ed extraeuropei in Sicilia. Vengono poi estese le risorse straordinarie destinate ai liberi consorzi e alle città metropolitane per la manutenzione di scuole e strade, anche per la prevenzione da rischi idrogeologici. Infine per quanto concerne la rilevazione dei fabbisogni e dei costi standard nonché i livelli delle prestazioni, è stato deciso che dal 2022 la regione potrà partecipare ai lavori della Commissione tecnica per i fabbisogni standard con rappresentanti propri.

Il presidente della Regione Nello Musumeci si è detto soddisfatto e ha aggiunto che la Sicilia è passata da una condizione remissiva a una da protagonista nei rapporti finanziari con il governo centrale. Il vicepresidente della Regione e assessore all’Economia Gaetano Armao, che insieme ai dirigenti generali della Ragioneria generale, Ignazio Tozzo, e delle Finanze, Giovanni Bologna, ha seguito direttamente il negoziato, ha dichiarato che “si tratta di un grande passo avanti nelle relazioni finanziarie con lo Stato, si riconosce finalmente la fiscalità di sviluppo alla Sicilia e verranno abbattuti gli oneri fiscali per chi investe nell’isola”.

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