Todi, ecco il restauro delle Cisterne Romane di epoca repubblicana. L’assessore Primieri: “impatto minimo, opportunità turistica da sfruttare”

L’assessore ai lavori pubblici Moreno Primieri ha annunciato novità per i beni culturali di Todi: sono stati aggiudicati i lavori di restauro e apertura al pubblico di altri due vani delle Cisterne Romane risalenti al I° secolo a.C.. Si tratta di un altro tassello con cui si amplia il percorso turistico della città sotterranea: saranno visibili quattro ambienti della cisterna sotto il lato occidentale di Piazza del Popolo, ben dodici vani a pianta rettangolare realizzati in opus caementicium.

L’intervento è stato concepito per avere un impatto minimo sull’opera; il primo ambiente, cui si accede attraverso una scala, diventerà un piccolo museo delle cisterne con opere di arte contemporanea e due pannelli informativi con contenuti testuali e visivi e ricostruzioni in 3D per far immergere i turisti nella vita quotidiana di duemila anni fa. La scala di ingresso sarà rivestita con lastre sottili di acciaio corten e un nuovo impianto di luci a scomparsa molto adatte a questo luogo antico e austero. Inoltre è prevista l’installazione di un impianto audio che diffonda un elegante tappeto sonoro, con rumori di sottofondo di acqua, da utilizzare in caso di necessità anche come impianto di sicurezza.

Il complesso venne iniziato nell’ultimo periodo della Repubblica e fu ampliato per tutto il secolo successivo: le due cisterne venivano alimentate dalle sorgenti della cima del colle, nella zona della Rocca. Ma Todi ha una città sotterranea molto più estesa delle cisterne in questione, con oltre 5 chilometri di cunicoli e gallerie, oltre trenta cisterne preromane, romane e medievali e ben 500 pozzi risalenti a varie epoche.

Queste architetture ipogee attraversano le profondità del colle todino e nei secoli sono state sfruttate per le finalità più varie: oggi rappresentano una straordinaria opportunità turistica da sfruttare come avviene in tante altre città, da Narni a Napoli fino a Parigi. Nella capitale francese i cunicoli lunghi ben 285 chilometri e contenenti i resti di 6 milioni di persone, sono aperti regolarmente fin dal 1874 e nel 2019 sono stati visitati da seicentomila turisti.

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