Confcooperative Umbria, contro disoccupazione e pandemia è il momento della cooperazione di comunità

Confcooperative Umbria ha organizzato un seminario dal titolo “Cooperazione di Comunità: innovazione sociale e sviluppo del territorio”, un evento supportato dal POR-FSE e POR-FESR 2014/2020 che ha visto l’intervento di autorevoli esponenti del mondo cooperativo, accademico e finanziario a cominciare dal presidente di Confcooperative Umbria, Carlo Di Somma, il quale ha sottolineato l’importanza della cooperazione sociale in una regione la cui popolazione è tendenzialmente sparsa in borghi medio-piccoli. “La gestione collettiva in forma cooperativa e democratica di beni pubblici può rappresentare una scelta strategica ed efficace per salvaguardare servizi, luoghi e tradizioni”.

Sulla stessa falsariga il Segretario Regionale di Confcooperative Lorenzo Mariani che nel suo intervento ha parlato dei Workers Buyout, le imprese che dopo il fallimento vengono riacquistate dagli ex-dipendenti e rigenerate in forma cooperativa: un mirabile esempio di gestione dei beni comuni. Queste esperienze di Cooperative di Comunità non sono poche, come hanno detto il Comunity Designer di Confcooperative Giovanni Teneggi e il responsabile nazionale del settore Massimiliano Monetti. Mariani ha poi parlato della principale vocazione della cooperazione, il dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini”.

Il professore universitario di Scienze Politiche Mariano Sartore ha concentrato l’attenzione sui percorsi di rigenerazione urbanistica che hanno coinvolto istituzioni, enti di ricerca, cittadini, commercianti e associazioni come nel caso di Borgobello, il quartiere di Perugia intorno a Corso Cavour. Alla fine il presidente Di Somma ha indicato la strada per il futuro: “ci aspettiamo dall’Assemblea Legislativa Regionale e della Giunta Regionale l’emanazione del Regolamento attuativo della apposita Legge Regionale, rimasto ancora in stand by, e la dotazione di un plafond finanziario”.

In Umbria la cooperazione sociale è stata sempre al centro dell’attenzione, tanto che la regione è stata fra le prime a dotarsi di una Legge Regionale quadro. Oggi si attende l’emanazione di un regolamento attuativo e di fondi pubblici per dar vita a ulteriori percorsi e progetti di sviluppo. L’elenco delle finalità della cooperazione è oltremodo lungo: servizi sociali, la gestione di spazi culturali, valorizzare le eccellenze agroalimentari, rigenerare borghi e tanto altro. In Umbria ci sono 239 aziende con circa 8500 impiegati che offrono servizi a 130.000 cittadini. In Italia sono circa 15.500 le aziende con 480.000 occupati che offrono servizi a 7,2 milioni di italiani.

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