Assemblea Legacoopsociali Puglia, Rollo: “Cooperazione sociale, 30 anni di impegno e di dignità”

È tempo di bilanci per la cooperazione sociale pugliese. L’11 novembre a Bari si è tenuto un importante convegno per fare il punto a trent’anni dall’introduzione della legge fondativa, la celebre 381 del 1991. L’assemblea regionale della Cooperazione sociale è stata aperta – non poteva essere altrimenti – dal presidente Carmelo Rollo che ha ricordato come l’incontro sia nato dall’esigenza di rilanciare nuovi modelli di intervento in grado di combattere le fragilità emerse durante la pandemia. “In questa assemblea sono presenti tutte le anime del sociale che insieme, facendo rete, possono dare un nuovo impulso al settore anche grazie al PNRR”. Queste le sue parole.

Sulla stessa linea l’assessora pugliese al welfare Rosa Barone secondo la quale la sfida alla povertà deve essere combattuta grazie a politiche sociali che mettano al centro la cooperazione e il terzo settore. “La regione – ha continuato – sta facendo il suo grazie a strumenti come “Puglia Sociale in” con budget di 20 milioni o Puglia capitale Sociale 3.0 che finanzia progetti fino a 40.000 Euro”. L’assessora al welfare del comune di Bari, Francesca Bottalico, ha ribadito l’importanza della collaborazione tra soggetti della cooperazione e pubbliche amministrazioni.

Titti De Simone, consigliera del presidente con delega all’agenda di genere, voluto sottolineare come la Puglia abbia costruito un modello negli ultimi quindici anni grazie agli investimenti nella cooperazione sociale e nel terzo settore: reddito di dignità, la legge sulla partecipazione, l’agenda di genere sono tutti provvedimenti che mirano a ridurre le diseguaglianze e tamponare il disagio.

Annamaria Candela, dirigente regionale alla promozione e sviluppo delle economie culturali, ha ringraziato gli operatori della cooperazione: “in questi anni avete percorso strade che solo negli ultimi mesi stanno lasciando traccia nelle scelte istituzionali, avete precorso i tempi. La cooperazione può smettere di essere solo erogatore di servizi e giocare, invece, un ruolo alla pari con le amministrazioni locali”. Davide Giove ha ricordato che il dono più grande che la cooperazione sociale ha fatto al Paese in questi trenta anni è stata la diffusione del significato profondo di interesse generale.

Tutti questi interventi improntanti all’ottimismo e alla soddisfazione poggiano su solide basi concrete. Negli ultimi trenta anni la cooperazione sociale è cresciuta, oggi ha un valore di produzione di 83 milioni di Euro con un utile d’esercizio di 1,2 milioni e 3.056 persone impiegate. Numeri significativi in un paese in cui la povertà è in forte aumento. Da qui l’invito alle istituzioni a riconoscere le competenze specifiche e la professionalità di chi lavora nel settore.

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