Stabilizzazione dei lavoratori siciliani Asu, l’assessore regionale Scavone sostiene la stabilizzazione

In Sicilia tiene banco la scottante questione della stabilizzazione dei lavoratori Asu, le Attività Socialmente Utili. L’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone ha rilasciato una nota in cui esprime l’impegno della Regione affinché queste maestranze vengano stabilizzate ma denuncia l’immobilità del governo centrale: “Roma, che ha impugnato l’art. 36 della finanziaria regionale, deve istituire il tavolo tecnico che abbiamo chiesto. Invece dal governo nazionale riscontriamo un silenzio inaccettabile”. L’assessore ha ricordato di aver scritto personalmente al ministro del Lavoro Orlando senza ottenere risposta. Scavone è convinto che si debba porre fine alla precarietà degli Asu che “da troppo tempo ormai attendono una definizione stabile del loro rapporto di impiego”.

L’articolo 36 della legge finanziaria è stato approvato dalla V commissione Lavoro dell’Assemblea Regionale Siciliana. Il provvedimento dare un inquadramento definitivo ai lavoratori che da 24 anni svolgono servizi di pubblica utilità come l’assistenza a bambini, anziani e disabili, il trattamento dei rifiuti, la pulizia di parchi pubblici, la riqualificazione di edifici a rischio e la valorizzazione del patrimonio culturale e turistico. La qualifica di lavoratore Asu spetta ai disoccupati iscritti nelle liste di collocamento da 24 mesi, gli iscritti alle liste di mobilità, i lavoratori CRI e quelli in disoccupazione speciale edile. Questi percepiscono dall’INPS un sussidio di 592,97 Euro che copre un orario settimanale di 20 ore; per chi ha un carico di ore maggiore c’è un assegno integrativo, erogato dall’ente dove svolgono l’attività.

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