L’assessore regionale Melasecche: “fondi per gli inquilini ‘morosi incolpevoli’ ai comuni densamente popolati e ai più problematici”

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Il diritto alla casa è uno dei più basilari e ancestrali e non c’è da stupirsi che sia al centro dell’interesse delle istituzioni. Per quanto riguarda l’Umbria, la regione ha ricevuto uno stanziamento di 727.539,36 Euro in seguito alla ripartizione tra Regioni del Fondo inquilini “morosi incolpevoli” prevista nel Decreto interministeriale Infrastrutture-Economia del 30 luglio 2021. In più la Giunta Regionale ha stabilito un sostegno economico per i comuni ad alta densità abitativa e per quelli che nel 2020 hanno registrato un fabbisogno di contributi sugli affitti superiore alle risorse assegnate.

A comunicarlo è l’assessore alle politiche della casa Enrico Melasecche che ha spinto per questo provvedimento per far fronte alle difficoltà acuite dal Covid. “Abbiamo deciso di ripartire questo Fondo per dare un aiuto ai nuclei familiari più in difficoltà. Il Fondo è destinato ai nuclei familiari morosi “incolpevoli”, cioè ai locatari di immobili di proprietà privata che, successivamente alla stipula del contratto di locazione, si sono trovati impossibilitati a provvedere al pagamento del canone a causa della perdita o della riduzione del reddito”.

Le cause di perdita di reddito che danno diritto a usufruire del Fondo sono il licenziamento, accordi sindacali o aziendali con consistente riduzione dell’orario di lavoro, cassa integrazione ordinaria o straordinaria, mancato rinnovo di contratti a termine, collocazione in mobilità, cessazione di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da causa di forza maggiore, malattia grave, infortunio o invalidità, necessità di spendere parte del reddito per spese mediche o assistenziali, decesso o trasferimento per separazione legale del componente il nucleo familiare unico percettore di reddito.

Analizzando la situazione comune per comune, si evince come i due capoluoghi ricevano più fondi: Perugia riceve 184.814,66 Euro mentre Terni si ferma a 123.078,72 Euro. La gestione degli alloggi popolari umbri è appannaggio di ATER, un’azienda unica ricavata dalla fusione delle due società provinciali che nel 2011 gestiva circa 10.000 unità immobiliari, di cui il 90% alloggi a canone sociale o concordato, per oltre 25.000 persone.

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