La ripartenza economica e turistica in Italia. Antonio Prota: risale la curva della fiducia, al via i progetti.

Il 2021 sarà ricordato come l’anno della ripartenza, infatti gli ultimi eventi turistici appena conclusi a Rimini ( TTG Italia e Hospitality Day) hanno mostrato l’entusiasmo degli operatori facendo risalire la curva della fiducia.

Purtroppo non tutti riusciranno a tornare ai livelli di pre-pandemia per varie ragioni, prima fra tutte una nuova visione del futuro.

Il 2021 è anche l’anno di Expo Dubai, una grande manifestazione che con uno dei suoi slogan “Change the way you see the world” racchiude tutta la visione di Mohammed bin Rashid Al Maktoum, definito lo Sceicco CEO dell’emirato, artefice del fenomeno Dubai. Sì perché di fenomeno si tratta in quanto Dubai, ha trasformato completamente l’economia e la società di un’intera area desertica, usando il driver del turismo.

Osservando i vari messaggi che i padiglioni dell’Expo lanciano al mondo è interessante notare che alcune transizioni sono ormai condivise da tutti, in particolare quella ambientale.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres dichiara “Mission is possible” con i famosi 17 goals 2030. Nel padiglione americano la vision è “from Moon to Mars”; Israele punta sul ritmo del mondo, con la speranza che le differenze ci possano rafforzare e non dividere nella lotta al cambiamento climatico. La Spagna lancia lo slogan “Intelligenza per la vita”; anche la Cina vede un futuro brillante per l’umanità. L’ottimismo dilaga, ma cosa fare per non farsi trovare impreparati?

E’ questa l’analisi di Antonio Prota, imprenditore e top manager del turismo, ideatore del concetto progettuale “deep tourism” che ha presentato con successo a Rimini sia al TTG Italia che ad Hospitality Day.

Il metodo del deep tourism – prosegue Prota- può essere una risposta a questa domanda semplice ma al tempo stesso complessa. Cogliere l’essenza del passato, intuire le vibrazioni del presente per costruire le opportunità del futuro è un lavoro complesso che richiede professionalità e creatività.

Un prodotto turistico non può restare sempre lo stesso, si deve evolvere. La vera sfida della ripartenza è toccare le persone nel profondo, illuminare un cammino e convogliare l’immaginazione verso un nuovo orizzonte con un approccio positivo alla vita, consapevoli che c’è sempre una soluzione possibile. Costruire traiettorie che trasmettano passione, magia, ispirazione, questo è il deep tourism, una convergenza di diversi ambiti disciplinari e cluster tecnologici in cui tutto è connessione, che allarga il focus dal mondo digitale a quello fisico e viceversa.

L’approccio deep produce innovazione se guidato da chi desidera la conoscenza.

Solo quelli che sapranno ricercare le tracce giuste per essere unici, autentici, originali, immersivi e soprattutto intimi nella nuova relazione tra uomo e natura, avranno un futuro di successo.

Se vogliamo viaggiatori innamorati dei nostri territori dobbiamo trasferire conoscenza, perché la valorizzazione è una trasformazione culturale.

“La gente protegge quello che ama e ama quello che conosce” diceva Jacques-Yves Cousteau.

 

 

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