A Pergola “il tartufo più piccolo al mondo” per una fiera sempre più grande

Due milioni di Euro al chilo. Questa la quotazione stratosferica, in grado di far impallidire i metalli più rari e preziosi, assegnata al “tartufo più piccolo al mondo” durante la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Pergola. Nello show tenuto al Teatro dei Golosi si è tenuta un’asta di beneficenza in favore dell’Aspecc, la locale associazione di solidarietà verso i malati di cancro. Un frammento di soli 7 centesimi di grammo è stato battuto per 140 Euro a un commercialista di Fano: una quotazione da Guinness dei Primati per una buona causa.

Dopo lo stop forzato a causa della pandemia, la kermesse dedicata al tubero più amato dagli italiani è tornata in grande stile con la partecipazione della giornalista Rosanna Lambertucci, lo storico Giacomo Recchioni, Ilda Muja da Masterchef e il giornalista Paolo Notari. Soddisfazione è stata espressa dalla prima cittadina di Pergola Simona Guidarelli, che ha ricordato la grande partecipazione di pubblico e la collaborazione con commercianti e associazioni di settore.

Da ricordare la principale novità di quest’anno, Pergola Produce: un expo in miniatura dove mettere in vetrina le principali eccellenze del territorio, dall’enogastronomia al manifatturiero, con la partecipazione di brand quali Rossofuoco, Mep, Noctis, Olipress, Comel e Box Marche. Si segnala inoltre un’alta affluenza al Museo dei Bronzi dorati.

Nelle Marche il tartufo è di casa: sono ben 13.000 i cavatori autorizzati per una produzione annua di 50 tonnellate. Le dolci colline appenniniche dell’interno sono l’ambiente ideale per la crescita di questo tubero il cui valore per il Bianco raggiunge i 300 Euro all’etto. In regione sono già 2.000 gli ettari di tartufaie già esistenti cui a breve si aggiungeranno altri 1.600 grazie ai fondi dei Programmi di Sviluppo Rurale. A testimonianza dell’attenzione di cui il settore gode presso le istituzioni c’è il recente portale marcheterraditartufi.it e il Centro Sperimentale di tartuficoltura di Sant’Angelo in Vado.

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