Nardini (Scuola di formazione BSA): “Ecco il corso per diventare OSS – Operatore Socio Sanitario autorizzato dalla Regione Lazio”

Senior woman with her grandson and caregiver in nursing home

La pandemia ha portato l’attenzione sull’importanza del lavoro di chi opera nei reparti d’ospedale: medici, infermieri e operatori sociosanitari, figure oggi molto ricercate. Se le prime due sono ampiamente note, della terza, istituita ufficialmente nel 2001, non si conoscono ancora bene tutti i caratteri, a partire dalle mansioni svolte e dalle competenze necessarie per lavorare. Per ottenere la qualifica professionale di Operatore socio-sanitario è necessario seguire un corso di 1.012 ore di lezione e superare l’esame finale. Lo sa bene Andrea Nardini, direttore della Scuola di formazione Bsa di Roma, che organizza Corsi di Operatore Socio Sanitario (Corso OSS) autorizzati dalla Regione Lazio.

“Si tratta di un’opportunità per costruire il proprio futuro professionale – sottolinea Nardini – Grazie al corso, infatti, gli iscritti non solo hanno l’opportunità di ottenere l’attestato superando l’esame finale, ma possono anche acquisire le competenze necessarie per entrare e operare bene nel mondo del lavoro, potendo contare sul supporto di insegnanti professionali e sull’opportunità di fare tirocini nelle migliori strutture. Il corso, che si svolge nell’arco di circa 12 mesi, ha una durata di 1.012 ore: 562 in aula, con le lezioni tenute online nel periodo di emergenza Coronavirus, e 450 di tirocinio curriculare, metà da svolgere in strutture sanitarie e metà in strutture socioassistenziali, residenziali o semiresidenziali. Le lezioni, inoltre, sono tenute da professori laureati e da specialisti del settore con pluriennale esperienza, sia professionale che di insegnamento.

Una formazione completa, quindi, sia teorica che sul campo, che consente – superato l’esame finale – di ottenere l’attestato OSS, valido per operare in tutta Italia e nei paesi dell’Unione Europea (Livello EQF 3). Le possibilità di lavoro sono molteplici e diversificate tra loro: da ospedali e cliniche private alle residenze per anziani, dalle comunità di recupero alle case famiglia, passando per le abitazioni in cui effettuare assistenza domiciliare.

Per accedere al corso è necessario aver compiuto 18 anni, essere in possesso almeno della licenza media e conoscere la lingua italiana con un livello non inferiore al B1. E, per i cittadini extracomunitari, è necessario essere in possesso del permesso di soggiorno per tutta la durata del percorso. La frequenza è obbligatoria e i corsi si svolgono su tre turni: mattina, pomeriggio e sera. “Maggiori informazioni – sottolinea Nardini – sono disponibili sul sito internet della Scuola di formazione Bsa, nel quale è possibile anche trovare indicazioni sulle agevolazioni previste e sulle modalità per procedere all’iscrizione”.

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