Prima Ascensori Puglia: «Ascensori vecchi e fuori norma: cosa fare per garantire la necessaria sicurezza»

Prima Ascensori Puglia

Mai come in questo periodo il tema della sicurezza è di forte attualità. Per privati e aziende, però, la sicurezza è spesso vista come un’inevitabile spesa, fatta di contraggenio. Se investire in sicurezza offrisse, invece, un ritorno economico?

Le attività di manutenzione relative a impianti e strutture, per esempio, sono spesso trascurate da numerose realtà aziendali così come dai proprietari e dagli amministratori degli stabili, con l’unico effetto di generare ulteriori perdite economiche, che ricadono inevitabilmente sul cliente.

Il settore ascensoristico in Italia: stando ai dati, circa il 40% degli ascensori oggi presenti in Italia risulta obsoleta, se non addirittura inadeguata rispetto alle norme che regolano la materia. Lo scorso 16 aprile 2020 è entrata in vigore la parte 20 della normativa UNI EN 81, “Ascensori per persone e cose accompagnate da persone”, con regole stringenti legate all’installazione di nuovi impianti.

È invece meno stringente la normativa sugli ammodernamenti degli impianti. Ovvero, tramite un ammodernamento eseguito a regola d’arte si può raggiungere lo stesso standard di sicurezza di un impianto nuovo, con la possibilità di eseguire i lavori in più tempo e a un prezzo decisamente più contenuto.

Vediamo perché e parliamo di sicurezza con Giuseppe Genchi, titolare di Prima Ascensori Puglia, azienda pugliese che ha fatto della sicurezza il fulcro della propria strategia aziendale: “Impianti in apparenza nuovi possono nascondere componenti usurati dal tempo, funi di trazione vecchie di 40 o 50 anni, anch’esse frequentemente usurate, fili elettrici del quadro di manovra irregolari rispetto alle norme di legge perché sprovvisti del rivestimento antifiamma. Questi sono solo alcuni degli esempi più comuni. Oggi la tecnologia viene incontro ai condomini a un prezzo molto più contenuto che in passato. Certamente è fondamentale rivolgersi a dei professionisti che possano informare il cliente e curarne gli interessi. L’esigenza più frequente è quella di adeguare, ammodernare o sostituire quei componenti che col tempo si sono usurati per raggiungere la necessaria sicurezza dell’impianto”.

Ammodernare l’ascensore è principalmente una garanzia per l’incolumità delle persone, ma implica anche una valutazione prettamente economica. Il risparmio è infatti considerevole: da una parte, con l’adozione di tecnologie di nuova generazione, i consumi elettrici si riducono; dall’altra, anche la stessa manutenzione – obbligatoria per legge – vede uno sconto in fattura, perché si tratta di impianti di più facile mantenimento. Inoltre, di recente è stata prorogata la scadenza per richiedere il bonus ristrutturazione, ossia lo sconto del 50% in fattura per determinate categorie di interventi – tra cui rientra l’ammodernamento in sicurezza dell’impianto ascensore – fino a dicembre 2022.

Il mio ascensore è da riammodernare? Come possiamo sapere se l’ascensore che utilizziamo tutti i giorni sia sicuro? Nonostante i segnali di un’anomalia possano essere molteplici, notare qualcosa per il comune utente è difficile perché riguardano elementi presenti al di fuori della cabina ascensore: funi, pulegge, pattini, e così via. Eppure, un sintomo di un ascensore poco affidabile nel lungo termine può essere, ad esempio, il rumore avvertito durante l’utilizzo dell’impianto: se troppo forte o stridente, non indica un pericolo in sé, però è bene segnalarlo all’azienda manutentrice prima della prossima visita di manutenzione.

In fin troppi casi l’effettiva condizione dell’impianto-ascensore viene trascurata dagli amministratori di condominio. Basti pensare che in Italia circa il 60% degli impianti è stato costruito nel secolo scorso, con tecnologie antiquate. Le risorse disponibili vengono destinate spesso meramente a migliorie estetiche, che celano tutti i rischi di un mancato ammodernamento.

Forte di oltre 30 anni di esperienza nel settore, Giuseppe Genchi è convinto che “eseguire interventi di riparazione e ammodernamento, permette di valorizzare il bene del cliente così come le competenze della nostra squadra di lavoro. Siamo una delle poche aziende che ha assunto personale durante la pandemia. Puntare alla qualità ha un ritorno a lungo termine, ma per beni essenziali come può essere in taluni casi l’ascensore si rivela fondamentale”.

Ripartire dal cliente: mantenere la sicurezza, senza necessità di fare grandi investimenti, ma investimenti mirati. In un mondo più lento, operare scelte oculate e conservare il proprio pacchetto clienti, garantendo loro affidabilità e sicurezza, può essere una strategia vincente.

“In Italia c’è ancora molta strada da fare. Bisogna ripartire dall’etica e dalla professionalità. Sia da parte del cliente come delle imprese, basterebbe poco per fare una grande differenza per garantire i necessari standard.”

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