Bruno Ranellucci: la spesa per la sicurezza sul lavoro è un investimento per l’impresa

Bruno Ranellucci

In Italia si continua a morire sul posto di lavoro. Anche se nell’ultimo anno un terzo dei casi mortali sono dovuti all’insorgenza della pandemia di Covid 19, i numeri restano comunque alti e drammatici. “Passi avanti sono stati compiuti in questi anni – spiega Bruno Ranellucci, titolare della Tutor Consulting, società di consulenza che opera a Torino e in Piemonte – sia dal punto di vista della consapevolezza che delle normative. Ma molto resta ancora da fare perché in Italia purtroppo manca una vera e propria cultura della sicurezza. Occuparsi di sicurezza sul lavoro è un compito difficile; è un argomento molto delicato e importante che però viene spesso percepito come una perdita di tempo sia dai lavoratori che non capiscono l’importanza di adottare comportamenti più virtuosi al fine di evitare incidenti ed infortuni, sia dalla dirigenza che spesso se ne disinteressa e ti lascia solo nella battaglia della prevenzione. Non si capisce che la spesa per adeguarsi agli obblighi di legge e garantire la salute dei dipendenti può costituire un investimento redditizio per la propria azienda. Se i dipendenti lavorano in un ambiente sano e salutare aumenta la produttività e ne guadagna molto l’immagine della società”.

Immagine della società che, invece, subisce forti contraccolpi se l’imprenditore che non adempie agli obblighi di legge sulla sicurezza causa infortuni e feriti e riceve sanzioni penali, amministrative o l’interdizione dal lavoro. “Gli esempi – continua Ranellucci – in questo periodo sono numerosi ma basta pensare al danno di immagine subito dalla funivia del Mottarone, a Stresa dopo la morte di 14 persone, causata molto probabilmente da superficialità e scarsa attenzione all’incolumità dei passeggeri”.

Spesso, però, gli imprenditori sono lasciati soli dalle istituzioni nell’adempiere ai loro obblighi; senza assistenza e senza incentivi che favoriscano gli investimenti. Anche perché, quello dei costi è un problema piuttosto sentito soprattutto dalle piccole e medie imprese che decidono di rivolgersi a consulenti esperti e preparati per districarsi dal groviglio di incombenze e documenti vari. “Gli imprenditori –  conclude Bruno Ranellucci, che a breve diventerà Safety Coach  –  dovrebbero sempre affidarsi a professionisti seri in grado di svolgere al meglio questo compito, grazie a studi approfonditi e ad un aggiornamento costante. Attenzione quindi a società che, con costi inferiori, organizzano corsi finti e forniscono attestati e pezzi di carta inutili; occorre sempre verificare l’autenticità e la serietà dei consulenti per evitare brutte sorprese. Ma in effetti capisco che la spesa per la sicurezza sia abbastanza consistente. È per questo che noi di Tutor Consulting abbiamo messo a punto un progetto chiamato Small Business per dilazionare in tre anni la spesa per tutti i servizi legati al tema sicurezza, Al costo di una colazione al giorno l’imprenditore può usufruire di un pacchetto completo che salvaguarda i dipendenti e i clienti e lo mette al riparo da qualsiasi sanzione o rischio”.

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